1. Senza replica


    Data: 28/12/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... a volte in un movimento lieve accompagnato da quello delle ciglia che di tanto in tanto oscuravano la luce dei suoi occhi concentrati nella lettura. Le mie mani cingevano il suo piede poggiato sulla mia gamba proteso in avanti, come se con la punta volesse indicare un luogo lontano, un luogo misterioso dove l’incanto di quelle emozioni correva libero tra gli alberi che ci proteggevano dal sole. L’altro piede premeva con le dita sulla mia testa, tenendole poggiate pochi centimetri sopra l’orecchio sfiorandolo appena, mentre con un tocco lieve frugava tra i miei capelli.
    
    L’aria era calda, lenta e pesante, in quanto ristagnava in quel pomeriggio estivo in cui riecheggiavano i canti delle cicale e il suono silente del tempo che si trascinava con fatica soffocato dall’afa, giungendo come qualcosa di molto distante nell’ombra che vagava nella libreria, rischiarata solamente da qualche goccia di luce che pioveva distrattamente attraverso le tende che seguivano il movimento ozioso del ventilatore. Io mi voltai lentamente, poco per volta, seguendo il profumo delicato del suo piede che m’invitava verso di sé facendo sì che dai capelli giungesse fino al mio viso. Provai un brivido e mi fermai alcuni istanti godendo del piacere di quel primo contatto appena accennato della sua pelle con la mia e lo lasciai riposare sulla mia guancia, sentendolo prendere confidenza con essa saggiandone la consistenza con piccole pressioni, cercando la posizione più comoda in cui riposare, come se si ...
    ... fosse appena messo a letto e si rigirasse tra le lenzuola in cerca del primo torpore, finché non lo condussi alla ricerca delle mie labbra, dove si posò tra le carezze del mio respiro che ne carpì il delicato aroma.
    
    Incrociai lo sguardo di Mercedes che con curiosità m’osservava, come se stentasse a capire quanto stava avvenendo mentre l’umido piacere della mia bocca si schiudeva insinuandosi sotto il suo piede. Per un attimo cercò di protestare, ma la sua resistenza fu fiaccata dai gemiti che emetteva quando sentiva le sue dita immergersi tra le mie labbra avide del suo sapore. Io le leccai i piedi religiosamente sentendomi totalmente pervaso e vinto dal desiderio di poter lambire e assaporare tutta la sua pelle, e senza accorgermene mi ritrovai in ginocchio ad abbracciarli premendoli e strofinandoli sul mio viso, soffocando il mio respiro ansimante mentre continuavo a baciarli e leccarli. Sentivo che il piacere di Mercedes era pari al mio e non fu capace fermarmi, sennonché lasciò che continuassi, che la mia bocca indugiasse a lungo sui suoi piedi e percorresse poi la via della mia eccitazione, risalendo lungo le gambe e fin tra le cosce che fremendo cedettero offrendosi ai miei baci. Strofinai la bocca sul tessuto bagnato dei suoi slip, premetti la lingua su di esso, leccandolo e inebriandomi di quel sapore per me ancora sconosciuto, di cui non seppi comprendere la vera natura, ma che sentivo far crescere in me l’eccitazione e la mia voglia d’amarla. Io ero ancora troppo ...