1. Senza replica


    Data: 28/12/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... nascondeva invero sia l’insicurezza quanto l’invidia che provavano e che verificavano nei confronti di chi proveniva da una grande città, in pratica era una riproposizione dell’antico, dell’inopportuno e superato contrasto, di quell’antagonismo tra la campagna e la città, che li spingeva di volta in volta a provare ammirazione oppure ostilità nei miei riguardi, senza che facessi nulla per alimentare o per meritare questi sentimenti. Io ribattevo con delle ‘non risposte’, cercando semplicemente di liberarmi della loro invadenza, senza preoccuparmi di tutti gli eventuali pettegolezzi e le maldicenze che di certo si facevano alle mie spalle. Tutto ciò che io volevo era essere lasciato in pace, muovermi come un’ombra tra quelle stradine in cui si respirava un’atmosfera antica e fuori dal tempo. Attendevo così il pomeriggio girovagando tra le vecchie case che si proiettavano l’una sull’altra, come incastonate nel cielo afoso di un blu sbiadito dalla luce del sole. Immaginavo in tal modo d’essere un viandante solitario, reduce d’un lungo e interminabile viaggio o come un cavaliere in cerca del sacro Graal, finché affaticato e sfinito da quel vagare lo raggiungevo varcando la soglia della libreria affamato del mio desiderio. Lì c’era la mia oasi di piacere e Mercedes era la regina che riverivo giurandole fedeltà e obbedienza, così come farebbe un cavaliere e un suddito devoto. I suoi piedi erano il tesoro che a lungo avevo bramato e cercato, del quale invocavo reclamandone il ...
    ... possesso, come ambito premio e dolce ristoro, come un pegno che la mia signora mi concedeva tenendomi con sé come suo vassallo.
    
    Anche lei m’attendeva, giacché potevo leggerlo nei suoi occhi, nel suo invito a prendere un libro per raggiungerla in ultimo accomodandomi su quel divano, lì dove lei mi lasciava posto ritirando i piedi come onde del mare, che si preparavano a travolgermi con l’emozione che provavo nel sentirli tornare su di me adagiandosi calmi e placidi sulle mie gambe. Il libro che prendevo restava immancabilmente abbandonato sul bracciolo del divano, perché ne scorrevo solamente poche righe, a dire il vero quel tanto che bastava, perché lei silenziosamente e in modo quasi distratto m’offrisse i suoi piedi mostrando di non accorgersi che io allora mi dedicavo soltanto a loro, accarezzandoli e massaggiandoli mentre lei continuava a leggere.
    
    Doveva essere un accennato quanto velato accordo il nostro, poiché lei comprendeva perfettamente ciò che s’agitava dentro di me, forse anche più di quanto potessi linearmente capirlo io, dal momento che la mia giovane età doveva rappresentare un concetto per lei sconveniente approfittando di quella passione, ma al tempo stesso non volendo comunque rinunciarci, giacché se ne avvaleva così segretamente così come un’innocente intimità che ci univa nel nostro reciproco piacere. Se anche fossimo stati sorpresi da qualche cliente non avremmo di certo destato sospetto, perché nessuno avrebbe potuto immaginare che cosa potesse celarsi ...
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