1. Confessioni di una madre di paese


    Data: 04/07/2020, Categorie: Incesti Autore: InchiostroEMente, Fonte: EroticiRacconti

    ... spesso mentre facevo i piatti o cucinavo, e quella frase echeggiava dietro di me che sentivo il suo respiro sul collo ed una certa protuberanza premere sulle natiche, ma specialmente le sue mani che osavano sui seni. Certo era un osare quasi non voluto, come a non farlo di proposito, ma erano mani che osavano. Io ringraziavo ma declinavo il suo aiuto; alle volte però accettavo per la spossatezza giornaliera alla sera, ed ecco che Giulio lavava tutti i piatti o continuava a cucinare così da potermi far riposare
    
    “Che amore di figlio !” dicevo fra me e me ringraziando Dio per avermelo dato.
    
    Nel finire dell'estate dei suoi 21 anni, Giulio si fece ancora più premuroso e attento: regali, andava a fare la spesa nel paesello sotto il nostro; andava anche in città per le spese importanti di casa, per tornare qualche ora dopo e...
    
    “ti aiuto a cucinare mamma?” la solita frase che da molti mesi faceva da apri porta alla sua ostentazione manuale. Il solito gonfiore che sentivo pesante e pressante sulle mie natiche, e le sue mani che, dopo mesi, non erano più timide. Così, a fine estate dei suoi 21 anni, due anni fa, il mio girare il sugo, il mio far la pasta, il mio cucinare era condito dagli oramai giornalieri e naturali palpeggi di mio figlio, dal suo soppesarmi i seni spesso ponendo le sue mani dentro la mia scollatura. Io che lasciavo fare perché non sapevo dir di no a mio figlio. Non sapevo dirgli di no per le sue attenzioni che da anni erano mancanti da parte di Anselmo, ...
    ... per i suoi apprezzamenti che ancora mi facevano sentire bella e per i suoi innumerevoli aiuti che alleggerivano le mie giornate senza l'aiuto di mio marito.
    
    “Giulio ti ho fatto una lista; mi vai a prendere l'occorrente per domenica che abbiamo gli zii a pranzo?
    
    “tranquilla mamma, vado a prenderti tutto dopo che torno da lavoro. Dammi la lista”
    
    gli facevo la lista e, pur stanco dal lavoro, quando staccava per la pausa pranzo, si recava ai negozi fuori paese, quelli aperti, per alleggerire il mio carico di lavoro e responsabilità di una classica madre di famiglia. Sapeva che al suo ritorno non fermavo le sue mani sui miei seni.
    
    Andando avanti nei mesi le ricompense per il suo aiuto ed attenzioni si erano trasferite dapprima sul divano del nostro piccolo salone, poi sul letto. La televisione accesa, io seduta, lui accanto che mi succhiava i seni, li leccava, li baciava. Amoreggiava espertamente con gli stessi con tutta tranquillità. Io che gli carezzavo i capelli lasciandomi andare a dei piccoli gemiti quando il ritmo della sua lingua e la sua giovanile voracità crescevano.
    
    Nel corso dei suoi 22 anni il tutto andò crescendo, e Giulio poteva masturbarsi in tutta libertà davanti sua madre, per poi finire il suo godimento giornaliero sui miei seni.
    
    Tutte le sue attenzioni, da figlio e non da figlio, erano oramai entrate nel quotidiano, all'insaputa di ogni persona: la sveglia di mio marito squillava e ci svegliava tutti alle 4:35. Colazione ed Anselmo alle 5:00 ...