1. ADORABILI CREATURE 6. LA SIGNORA PARDI


    Data: 28/06/2020, Categorie: 69, Etero Sesso di Gruppo Autore: Roca, Fonte: RaccontiMilu

    ... Diem. L’ho assunta quando Alice se n’é andata, non ha più nessuno, sapessi quante ne ha passate! Vive con noi e mi é molto affezionata!
    
    Mi fece entrare in un’ampia stanza occupata da un tavolo massiccio, scuro, credo di mogano con attorno alcune sedie anch’esse scure, pesanti. Contro una parete un grande divano di cuoio nero trapuntato e due poltrone dello stesso materiale; fra il divano e le poltrone, un tavolino basso. Le altre pareti erano occupate da libri di legge dentro le vetrine dai vetri fum&egrave, salvo la parete laterale dove due grandi porte finestre davano su un giardino in fondo al quale vi era un muro alto.
    
    La cameriera bussò prima di entrare, posò il vassoio con le tazze e la chicchera poi aspettò gli ordini. La signora si sedette sul divano facendomi accomodare su una poltrona, fece un cenno, la ragazza versò la bevanda.
    
    – My. . . questo é Nicola! Nessuna sa che &egrave qui, capisci? Puoi andare! Ah. . . non ci sono per nessuno, se squilla il telefono pensaci tu. . . ora va!
    
    La ragazza non fece commenti, sembrava una sfinge, uscì silenziosamente. La signora passò lo zucchero, si servì, per lunghi istanti si udì il tintinnio dei cucchiaini nelle tazze, poi sollevò gli occhi e mentre beveva il primo sorso disse:
    
    – Racconta!
    
    Cosa dovevo raccontare? Dissi dei miei studi, che mi ero diplomato, che ero in attesa di un impiego, che ero in vacanza, che altro dovevo dire? La signora mi ascoltava con attenzione sorseggiando il suo the, osservandomi ...
    ... come se fossi lì per fare conversazione. Alla fine vedendo il mio imbarazzo inclinò graziosamente il viso:
    
    – Ce l’hai la ragazza Nico? Mi aveva chiamato Nico, la cosa mi fece ben sperare.
    
    – No. . .
    
    – E. . . ne hai avute? Sai quello che intendo vero?
    
    – Si, ne ho avute. . .
    
    – Dopo Luigina voglio dire. . . Arrossii, conosceva il mio segreto!
    
    – Signora, come sa? Ero sbalordito, sorrise della mia confusione.
    
    – Lo so. . . Tu non hai detto a nessuno quello che é successo quel giorno, io non ho parlato di Luigina. Allora, ne hai avute?
    
    Qualcuna. . . Lei é stata la prima. . . per questo quando l’ho vista. . .
    
    – Capisco. . . Mise le tazzine sul vassoio poi suonò il campanello. My Diem ricomparve, prese il vassoio e uscì. La signora si alzò venendo dietro la poltrona sulla quale ero seduto, sentii le sue mani lievi sulle mie guance poi la sua voce:
    
    – Anch’io quando ti ho visto. . . non ti ho dimenticato sai? Vieni!
    
    Mi alzai facendo il giro della poltrona, aspettò che fossi vicino poi prese le mie mani nelle sue e mi fissò.
    
    – Allora? Chiese.
    
    Ora il cuore mi batteva forte, lei fece ancora un passo sfiorando il mio petto col suo, la vidi guardare le mie labbra, avvicinai il viso, lei inclinò il suo appena le labbra si sfiorarono. . .
    
    La sua bocca era socchiusa quando vi posai la mia, subito le lingue si cercarono accarezzandosi languidamente, premette le mie mani dietro le mie cosce, le lasciò per prendere la sua gonna, sollevarla, poi mi attirò ...