1. ADORABILI CREATURE 6. LA SIGNORA PARDI


    Data: 28/06/2020, Categorie: 69, Etero Sesso di Gruppo Autore: Roca, Fonte: RaccontiMilu

    ... carrello, ritornai, accettò sovrapensiero la moneta che avevo ricuperato guardandomi ancora con curiosità, presi coraggio e arrossendo dissi:
    
    – Adesso mi piace baciare. . . se solo lei volesse. . .
    
    Il suo sguardo si fece severo, si guardò attorno poi sicura che nessuno faceva caso a noi rise, respirai sollevato vedendo che non si era offesa.
    
    – Sei sfacciato lo sai?
    
    – Lo so ma. . . la desidero!
    
    Chiudendo lo sportello si fece nuovamente seria, mi guardò pensierosa senza parlare, salì in macchina, avviò il motore poi mi guardò ancora e abbassò il vetro del finestrino.
    
    – Conosci la strada che va a Lorra? Chiese.
    
    – Certo. . .
    
    – A circa due chilometri dal paese c’&egrave una curva poi un ponte prima della salita, domani aspettami lì. . . alle otto e mezza! Innestò la marcia e partì.
    
    Guardai la macchina allontanarsi e sparire, non riuscivo ancora a crederci, la signora Pardi mi aveva dato un appuntamento!
    
    L’indomani mi alzai presto, feci la doccia, mi pettinai con cura, inforcai la bicicletta e partii. Conoscevo bene il posto che mi aveva indicato e anche la strada poco frequentata che portava al paese dove il notaio aveva lo studio, il cielo era sereno e prometteva una giornata afosa. Faceva ancora fresco, una leggera brezza sollevava la mia camicia mentre pedalavo con calma per l’anticipo col quale ero partito.
    
    Avevo lasciato dietro di me le ultime case quando una macchina mi sorpassò. Alla guida vi era la signora Pardi, attraverso il lunotto ...
    ... posteriore vidi la sagoma del notaio. Raggiunto il posto indicato, nascosi la bicicletta dietro un cespuglio e mi sedetti all’ombra di un albero ad aspettare.
    
    Dopo la macchina del notaio non passò nessuno, già il calore cominciava a farsi sentire appena mitigato dal venticello che presto sarebbe cessato. Dopo circa venti minuti una macchina apparve in cima alla salita, all’avvicinarsi riconobbi la signora alla guida, mi alzai portandomi sul ciglio della strada. Si fermò.
    
    – Sali!
    
    Stavo per fare il giro della vettura ma lei:
    
    – Cos’hai capito. . . dietro! Appena salito riparti.
    
    – Stai giù, nessuno deve vederti . . .
    
    Mi abbassai sul sedile, percepii la curva poi all’avvicinarsi del paese udii il rumore tipico delle attività del mattino, l’alzarsi delle saracinesche dei negozi, il chiamarsi della gente. . . La macchina si fermò, un cancello automatico cigolò nell’aprirsi, l’auto ripartì, scese una rampa, riconobbi la penombra di un garage, la signora scese dalla vettura andando a chiudere il portone basculante.
    
    – Ora puoi uscire!
    
    Appena scesi, udii il ronzio di un aspirapolvere, seguii la signora. In fondo vi era una porticina che dava su una scala, salimmo sbucando in un corridoio dove una ragazza era intenta alle pulizie.
    
    – My? Ci porti un thé?
    
    – Si signora!
    
    La ragazza si raddrizzò, era minuta, la carnagione scura, i capelli lisci e i lineamenti del viso leggermente schiacciati indicavano un’orientale. La signora spiegò:
    
    E’ vietnamita, si chiama My ...