1. Amelie


    Data: 28/06/2020, Categorie: Etero Autore: andrexy, Fonte: EroticiRacconti

    ... Quando lei andò in pensione incominciammo a vederci di più, ma la distanza era sempre molta, non era semplice superarla. Continuavamo a scopare con altri/e per nostro conto e a raccontarcelo con franchezza.
    
    Ma ci scrivevamo molto spesso, mail rapide e frequenti, oppure anche lunghe e particolareggiate.
    
    Lei continuava a essere una gran donna da letto, una straordinaria chiavatrice, ma soprattutto una figa con me sempre disponibile. Docile e porca insieme, fantastica, e io la coprivo di complimenti, che lei apprezzava. Mi piaceva perdermi dentro di lei, metterle dentro l’uccello, lavorarla, e ascoltarla godere. Mi ci perdevo nella sua goduta, tanto era straripante.
    
    Era un rapporto bello, completo e strano, fatto di tenerezza e di voglia di sesso, senza tensioni o cose non dette,in questo straordinario. Non ho mai avuto con nessuna donna un rapporto così libero e così esplicito, e lei approvava, come non mi è mai capitato, il mio atteggiamento; diceva che da me aveva imparato a liberarsi e aveva scoperto qualcosa di sé che sapeva di avere e non aveva mai espresso.
    
    Così porca, fuori dal letto era però anche così dolce, direi fragile, facile da ferire nei sentimenti. Una persona di cui avere cura, anche se scoprii nel tempo che sapeva difendesi dalla vita. Dovetti conoscerla, e quando uno con cui scopava ebbe una storia con una sua amica, lei si sentì tradita e ci fece una malattia.
    
    Lei era piena di queste contraddizioni: quando conosceva un maschio, che le ...
    ... voleva dare il cazzo, era incerta se accettarlo, magari mi chiedeva consiglio, poi dopo che l’aveva preso ne era contenta, mi raccontava tutto, felice, e mi descriveva per bene le scopate che faceva regolarmente. C'è stato un periodo in cui ne aveva tre, dalle sue parti, più il cazzo che le davamo separatamente io e Antonio quando veniva a Roma, ed era felice. Li teneva tutti e tre, mi raccontava le differenze nel loro modo di chiavare e mi considerava il suo confidente, come io lei. Anch'io le raccontavo delle mie fighe, delle mie oscillazioni di voglia, di quando ne perdevo una e me ne facevo un’altra, di quando mi si raddrizzava di più o di meno, e così via …
    
    Non ricordo uno screzio tra noi negli anni della nostra amicizia. Quando capitava una situazione che poteva risultare di incomprensione, lei prendeva sempre la strada giusta e dava sempre l’interpretazione più conciliante e favorevole a me. Era un bell’atteggiamento.
    
    Anche a letto andava alla grande, anche perché ci parlavamo sempre di tutto, e ci conoscevamo bene. Solo, ci vedevamo troppo poco e scopavamo troppo poco. Lei sapeva di potere contare su di me e io su di lei.
    
    Se la figa le si rovinava, a forza di prendere dentro del cazzo, sapeva di potere contare sulla mia disponibilità: se ci vedevamo, io le leccavo la figa a lungo, senza spingerglielo dentro. Lei a lingua godeva da morire, era capace di venire a ripetizione, sempre più forte, in modo sempre più agitato, e continuare a leccarla era un godimento ...
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