1. Amelie


    Data: 28/06/2020, Categorie: Etero Autore: andrexy, Fonte: EroticiRacconti

    ... enorme.
    
    Era anche una gran bocchinara, darle il cazzo in bocca era stupendo, e se lo lavorava a tempo indefinito, in tutti i modo, dal più delicato al più forte. Le sentivi il gusto di averlo in bocca e di lavorarlo. E quando scopavamo di cazzo era disposta a stili diversi, dalla chiavata dura a quella finto romantica ecc. era docile e ricoprire ruoli diversi, lo faceva bene. E capiva benissimo cosa le proponevo, e era attiva.
    
    Fu di settembre, alla fine di una nostra vacanza, più lunga delle altre, che lei ebbe un problema. Lei era ormai abituata a venire da me quando veniva a Roma anche se ci veniva per scopare con Antonio ed eventualmente qualche altro che Antonio le procurava.
    
    Ebbe un’occasione improvvisa di vendere molto bene la sua casa e così decise di trasferirsi in Italia, a Roma, dove le piaceva correre in lungo e in largo da un monumento a un angolo di quartiere.
    
    Le proposi di venire per un po’ a vivere a casa mia, per poi cercare con calma una sistemazione, e lei sistemò le sue cose in un magazzino e venne e vivere da me.
    
    La vita con lei fu piacevole, senza problemi. Così, quasi senza averlo scelto, ma spontaneamente, le feci la proposta. Avevamo appena finito un lungo pompino, fatto alla grande, prima dolce, poi forte poi di nuovo dolce. Lei aveva lavorato alla grande da gran pompatrice di cazzo. Io le avevo tenuto una mano sulla testa, alternandola a una palpata di tette, le avevo dato come sempre delle indicazioni e avevo goduto rumorosamente, ...
    ... come piaceva a lei, che voleva sempre sentire gli effetti del suo lavorare, e come mi piacesse il suo lavoro di bocca.
    
    Le avevo sborrato in bocca, e lei mi aveva tirato giù la pelle e me lo aveva leccato piano piano con cura, pulendolo di tutta la sborra.
    
    Finito di leccarmelo, mi guardò da sopra, dolce e sorridendo, mentre le carezzavo i capelli. Mi appoggiò la testa sulla spalla.
    
    Mi venne detto quasi d’impulso, anche se in realtà era da un po’ di tempo che ci pensavo: - e se ci sposassimo?
    
    Adesso capisco bene perché mi andò così: con lei succedeva che più il rapporto era erotico, più la sentivo porca, più avvertivo cosa c’era dietro il suo erotismo, le qualità della sua persona, e lei mi piaceva sempre di più.
    
    Lei non sembrò sorpresa, come se l’idea l’avesse avuta anche lei, ma fu perplessa.
    
    Diventò seria, sollevò la testa per vedermi in faccia mentre ne parlavamo, e ne discutemmo con calma.
    
    Mi disse che era contenta della mia richiesta, che come uomo e come compagno le piacevo molto, ma non voleva legarsi e non sapeva se un cambiamento così forte nel nostro rapporto avrebbe funzionato.
    
    La vacanza finì, lei tornò a Nizza per un po’, da un’amica, e le nostre mail diventarono serie. Ci interrogavamo sui diversi aspetti della nostra nuova vita comune, entrambi divorziati, tra cui anche la nostra libertà di fare sesso: eravamo per consentircelo, sembrando eccessivo un cambiamento monogamico, ma i problemi maggiori non erano legati al sesso, ma al cambiamento ...
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