1. 217 . Papi e sua figlia Manuela


    Data: 23/06/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... sollevò in piedi, la vidi che guardava con stupore ed insistenza il cilindro duro che riempiva il mio costume. Mi coprii con le mani ma ormai la frittata era fatta. Era rossa in viso, molto più di quanto non lo fossi io. Sollevai lo sguardo ed incrociai il suo, poi balbettai qualcosa ‘
    
    ‘Scusami, ecco, non so come mai, scusa non volevo, ma lui, cioè, ecco, devo andare di nuovo in bagno ”
    
    Mi alzai e me ne andai in casa. Aprii la porta della camera da letto matrimoniale e lei invece di lasciarmi andare mi seguì e si infilò in camera con me.
    
    ‘Pà tranquillo, so cos’è e come è fatto il pisello di un maschio. Sono cose che succedono, la tua bambina è cresciuta e magari ha delle forme che ti fanno un certo effetto. In fondo tu sei un uomo e io una donna ”
    
    ‘Ma no cosa stati dicendo?? Io sono tuo padre e tu mia figlia!!!’
    
    ‘Però fondamentalmente io Eva e tu Adamo ”
    
    ‘Lascia stare Adamo ed Eva. Che c’entrano loro!!! Io non dovevo farmelo diventare ‘ Oddio, insomma che discorsi faccio con te!!!’
    
    ‘Ti è diventato duro, niente di speciale papi!!!’
    
    ‘Ma smettila, non è normale, lo capisci che non sono normali queste cose tra un padre ed una figlia??’
    
    ‘Ce l’hai bello grosso a quanto mi è parso di vedere!!’
    
    ‘Piantala di dire sozzerie ti prego!!! Non ne vado fiero di quanto mi è successo prima ”
    
    Ero seduto sul bordo del letto quando la sua piccola manina si posò sul mio cilindro ancora semiduro ‘
    
    ‘Cosa fai Manu?? ‘
    
    Le presi la mano e gliela spostai , lei ...
    ... sorrise divertita e con quella su vocina delicata mi disse ‘
    
    ‘Lascia che la tua bambina te lo tocchi. Solo pochino ti prego, poco poco per favore ‘.’
    
    La mia mente mi comandava di dire no e di allontanarmi mentre i miei sensi, il mio cazzo ormai durissimo e i suoi occhi languidi mi ordinavano imperiosamente di cedere e di lasciarla fare. La vinsero i miei sensi ed anche tutto il resto. L’indice e il medio delle sue mani si infilarono nell’elastico del costume e me lo abbassarono, lui, il mio cazzo traditore, si proiettò fuori come una molla e vibrante rimase puntato verso il suo nudo pancino. Si inginocchiò davanti a me, compresi il suo volere, le dissi di no, di non farlo, ma lo feci poco convinto, dicevo no ma era chiaro che desideravo ardentemente dirle di si. Quando quella bocca che sapeva di fiori profumati, quelle labbra di velluto e quella sua lingua delicata, umida e calda, iniziarono a lavorare sulla mia cappella, inarcai la schiena e mi lasciai cadere sul letto. Aprii per un attimo gli occhi e vidi i suoi fluenti capelli scuri danzare sul mio ventre, mentre un delizioso calore avvolse completamente il mio rigido membro. Con le braccia tese le carezzai i setosi capelli, accondiscesi così ancor di più a quanto di peccaminoso stava avvenendo. Mi sollevai e la invitai con gesti lascivi a stendersi sopra di me. Mi sussurrò solamente ‘
    
    ‘Papi, sono ancora vergine ”
    
    Poi si sedette sul mio cazzo, lei inesperta, spostò il costume da un lato, quindi me lo prese fra le ...