1. Un mondo spietato - cap. 3 - collana il dravor vol. 1


    Data: 19/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss99, Fonte: Annunci69

    Il figlio di Saa
    
    La carrozza arrivò nella piazza principale di Kuanta e Saa ne discese, ordinò al conducente di passare a prenderla dopo quattro ore in quello stesso luogo e si avviò verso il mercato, era una bella mattinata, piena di sole e abbastanza fresca.
    
    Saa era felice, quando andava a fare spesa da sola godeva, era abbastanza felice anche quando seguiva il suo padrone in giro per la città ed era decisamente infelice quando accompagnava la sua padrona. Quella mattina aveva ricevuto da Koss l’incarico di andare a comprare un bel gioiello per un regalo. Saa si domandava a chi dovesse essere regalato il gioiello e non disperava di scoprirlo, sicuramente sentiva che non era per Zuna. C’era molta gente in giro anche se era ancora presto, Saa passeggiava per le stradine acciottolate del centro ammirata ed invidiata da tutti, dravoriani e schiavi. Aveva indossato un leggero vestitino di lana celeste che le arrivava al ginocchio e calzava delle costose scarpe di pelle di coccodrillo con un tacco molto alto, portava una bella borsa di pelle intonata con le scarpe, al collo aveva naturalmente il collare, ma anche una stupenda collana di perle. Il suo portamento era al tempo stesso fiero e dimesso. Saa teneva la testa alta e le spalle diritte, fiera di essere la schiava personale di un uomo importante, ma non guardava mai un dravoriano negli occhi, quando incrociava lo sguardo di uno di loro, soprattutto se donna, lo abbassava subito pudicamente, quando le rivolgevano un ...
    ... complimento arrossiva e tirava dritta, agli altri schiavi sorrideva serena. Nonostante ciò ai dravoriani più poveri lei appariva oscenamente arrogante.
    
    In verità Saa era solo estremamente affascinante. La schiava di Koss, pur non possedendo nulla di suo, tranne i regali del suo padrone, era sicuramente più ricca di molti dei dravoriani che in quel momento le passavano accanto e che potendo se la sarebbero fatta lì, direttamente sul marciapiede. Saa possedeva gioielli e vestiti che solo le dravoriane più ricche potevano permettersi, il suo padrone le passava anche una discreta mancia per le sue necessità personali, che era maggiore dei normali salari o stipendi dei dravoriani. Saa aveva un orologio meccanico, ormai esistevano solo quelli, e potevano permetterselo in pochi. Esisteva una sola fabbrichetta di orologi nel Dravor che con grande fatica ne sfornava un migliaio all’anno, si può immaginare quanto valessero.
    
    Spesso un dravoriano si rivolgeva a lei con arroganza per farsi dire l'ora, lei rispondeva educatamente, ma sotto sotto se la rideva.
    
    La giornata era bellissima, per le stradine del centro circolavano schiavi indolenti che giravano qua e là per svolgere le commissioni che i loro padroni avevano comandato, padrone rilassate che volevano fare la spesa in prima persona, seguite da qualche serva o servo, impiegati o uomini d’affari trafelati.
    
    I bei palazzi del centro contenevano di tutto, erano la sede della burocrazia del Dravor, oppure negozi, in qualche caso ...
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