1. Il brivido del caso


    Data: 19/06/2020, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Lesbo Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu

    ... io sollevandolo al limite e irrigidendo le gambe, lei ruotandolo come una pazza sul mio viso e annaffiandomi di umori di cui già ero fradicia ovunque. Stavano uscendo a getto come mi aveva raccontato le era accaduto su quel treno quando io la attendevo, ignara di quanto sarebbe successo. Sentivo le contrazioni della sua fica sulle mie labbra vermiglie e le gocce che scendevano riempiendomi la mia bocca a cuore che tanti corteggiatori avrebbero desiderato baciare. Era qualcosa d’impetuoso e sconvolgente quell’orgasmo, il più potente della mia esistenza: mi sentivo liquefare la vagina e tutto si contorceva e contraeva dentro me, persino la realtà circostante; mi muovevo a scatti i piedi, le gambe affusolate ancora rigidissime mentre non cessavano di tremare. Urlavamo come pazze e temetti avremmo svegliato tutto il palazzo, anche se erano solo le dieci di sera, ma non mi rendevo conto più di nulla, figurarsi del tempo che trascorreva.
    
    La mia lingua era intrisa del sapore di Arianna e così pensai fosse la sua del mio: mi alitava sull sesso e poi passava la lingua su di esso, vorticosamente per non lasciare alcuna traccia di quella serata peccaminosa, nessuna stilla o traslucido filamento del reciproco nettare doveva essere sprecata.
    
    Restammo in quella posizione oscena per interi minuti, ogni tanto mandando la lingua in esplorazione dei punti più reconditi e di tanto in tanto ancora scosse da qualche residua ondata di piacere ritardataria che ci scuoteva fin penetrando fin ...
    ... dentro le ovaie. Mi sentivo stanca in ogni senso e respinsi troppe smancerie adducendo a pretesto il test del giorno successivo.
    
    Ci scambiammo un po’ di confidenze su sogni, speranze, fantasie. Ci stringemmo molto forte l’una all’altra ormai senza altro intento che comunicarci affetto e vicinanza.
    
    “Deborah ma tu l’avresti mai pensato di trascorrere due giorni così?”-“No, in effetti no” replicai distaccata e già con una nota di malinconica.
    
    Dopo poco cademmo in un sonno profondo e senza sogni dopo che mi rivestii della biancheria intima, non imitata da Arianna cui permisi comunque un ultimo bacio sia sui miei seni sia sulla mia bocca contro la quale premette la sua un po’ esageratamente, quasi volesse quell’istante non finisse mai.
    
    Il giorno dopo mi dedicai finalmente al test cercando. per quanto possibile, di concentrarmi e, appena concluso positivamente (anche se, come al solito mi avrebbero fatto sapere più tardi) ritornai in taxi a casa di Arianna a riprendere valigia ed effetti personali. Naturalmente anche per salutarla.
    
    Quando fui lì cercò di baciarmi, le diedi in risposta un fugace bacio a stampo che la lasciò in qualche modo insoddisfatta.
    
    Mi accorsi che aveva pianto dagli occhi arrossati e le domandai che le fosse capitato, già avendolo intuito. Ero molto rattristata nel vederla così detestando il distacco imminente. “Ho paura di perderti, sento che c’è di più tra noi, di più di quanto probabilmente avremmo il coraggio di ammettere, più anche di una ...