1. Il brivido del caso


    Data: 19/06/2020, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Lesbo Autore: dolcemaliziosa89, Fonte: RaccontiMilu

    ciao a tutti,
    
    sono Deborah, una ragazza come tante,o meglio in molti mi hanno detto che sono molto più avvenente della media e, nonostante cerchi di curarmi il più possibile, non credo sia esattamente così: sono perfezionista e sempre insoddisfattta, anche se è successo che osservandomi completamente nuda allo specchio sia rimasta colpita dal mio corpo curvilineo e slanciato, dai fianchi ben pronunciati e femminili, dal seno morbido con areole grosse e rosate e da un pancino piatto a sormontare la mia area critica, quella che cela il mistero di ogni donna, il vero centro del piacere e della femminilità, insomma quello cui tutti, maschietti e non, mirano.
    
    ora ho 23 anni, ma l’episodio realmente accaduto che vorrei raccontare si riferisce a oltre tre anni fa: ricordo che avevo appena terminato la maturità classica con un bel 95.
    
    M’ero interessata a prender parte ad alcune prove per entrare in un corso a numero chiuso che mi incuriosiva e in quell’occasione mi sarei dovuta spostare dal mio paesello/cittadina dell’Umbria, verso la grande metropoli, dove fortunatamente abitava mia zia coi i miei due cuginetti più piccoli (suo marito, mio zio acquisito, era raramente in casa perché lavorava e lavora per l’esercito).
    
    A Firenze mi aveva accompagnato il mio ragazzo Matteo. Che potrei dire su di lui? Penso fosse l’uomo ideale, forse senza grandi capacità di sorprendermi, ma non mi aveva mai fatto mancare nulla. Ci eravamo messi insieme due anni e mezzo prima e da un ...
    ... anno avevamo rapporti completi. Lui mi aveva iniziata alla sessualità, non avendo confronti non avrei saputo allora giudicarlo bravo o meno. Ora, dopo il mio attuale, direi che se la cavava, anche se forse fin troppo delicato, non davvero trasudante sensualità. Eppure era il ragazzo che tutte avrebbero desiderato: premuroso, forte fisicamente, carino e almeno all’apparenza sincero. Quel pomeriggio avrebbe voluto fare una deviazione per pomiciare o forse qualcosa di più sull’auto, ma io mi negai decisa. Non volevo fare tardi né incorrere in problemi e poi non mi sentivo coinvolta quel giorno. Prima di lasciarci mi baciò molte volte alla francese, mi diede alcuni consigli e augurò l’in bocca al lupo. Ecco, la medesima cosa che a volte mi dava fastidio-cioé trattarmi come una bambina-era la stessa che me lo faceva adorare: in fondo quasi tutte le donne, chi più chi meno necessitano di un cavaliere senza macchia che le protegga. Lui aveva, anzi ha, due anni più di me: eravamo compatibili in tutto e sì mi piaceva….
    
    Presi quindi il Freccirossa che collegava Firenze a Milano: mi ricordo che salii sul treno verso le sei e il viaggio sarebbe dovuto durare poco più di due ore. La carrozza non era così piena come mi aspettavo e un ragazzo gentile, probabilmente volendo esibirsi in un atto di galanteria nei confronti di quella che riteneva essere una bella ragazza, mi aiutò a sistemare la valigia nell’apposito scomparto. Quel giorno ero vestita semplicemente: scarpe piuttosto alte, ...
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