1. Dacci dentro, Joe!


    Data: 18/06/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Sensazioni Autore: Joe_banana, Fonte: RaccontiMilu

    ... banda di segaioli che mi sia mai capitato di incontrare in tutta la mia vita».
    
    Lo sapevo – lo sapevo – che Norm stava per fare qualche battuta della serie “io e te possiamo incontrarci quando vuoi, bambina”, ma era rimasto senza parole. Uno a zero per lei.
    
    «È davvero in questi termini che parlate delle donne? Razza di scemi. Tipi come voi mi fanno venire il voltastomaco. Che cosa vi prende a voialtri?».
    
    Cavolo, era una forza. E di una bellezza mozzafiato. Scintillanti occhi blu e zigomi alti, pallida come una roccia. Minuta, ma con un fisico atletico.
    
    «Come credi faccia sentire una donna, essere costretta ad ascoltare simili stronzate in un luogo pubblico? Esci per un drink, per chiacchiere con gli amici, farti una risata e devi sorbirti questo».
    
    Indossava una camicia bianca arricciata, pantaloni neri, e pesanti stivali neri. Aveva un’aria…tosta. Accanto a lei le sue amiche, che stavano assistendo a quello scambio con un’espressione sbigottita, quasi sparivano.
    
    «Mi fate venire da vomitare. Segaioli che non siete altro».
    
    Mi innamorai di lei a prima vista? Assolutamente. Ma ormai era il terzo colpo di fulmine della giornata. Il secondo stava uscendo dal locale mentre noi stavamo entrando.
    
    «Cavolo, che ti prende, bella? Sei ritardata o cosa? Sei un po’ particolare, eh?».
    
    Lei sbiancò improvvisamente e si portò una mano alla bocca. A quanto sembrava…
    
    Lei sbiancò improvvisamente e si portò una mano alla bocca. A quanto sembrava le era venuto in ...
    ... mente che uno o tutti quanti noi potevamo davvero essere “particolari”. Probabilmente la stavamo fissando con un’espressione inebetita, e in tutta sincerità, la storia di Norm non era stata particolarmente edificante. Persino per i nostri standard, quello non era un momento di cui poter andar fieri. Indietreggiò appena, e per mezzo secondo sembrò sul punto di piangere. Se fossimo rimasti tutti in silenzio per dieci secondi, avrebbe fatto dietro front, avrebbe preso gli amici per un braccio e se ne sarebbe andata. Saremmo diventati solo un brutto ricordo per lei, gli sfortunati subnormali che aveva insultato una sera in un pub orribile. «Non lo sapevo!», avrebbe detto ai suoi amici, piangendo dalla vergogna. «Pensavo che fossero normali! Non lo sapevo!».
    
    Questo sarebbe potuto succedere, ma non successe. Norm le lanciò un’occhiata furba e sentenziò a un volume considerevole: «Lesbiche! Siete tutte uguali, cazzo!».
    
    Be’, lei gli ruppe il naso. Si lanciò sul tavolo, versando pinte dappertutto, e presentò il suo minuscolo pugno al consistente naso di Norm, producendo un rumore da pelle d’oca che posso solo descrivere come un “crac”. Un giorno qualcuno mi chiederà che rumore fa la cartilagine di un naso quando lascia improvvisamente la sua sede naturale al centro della faccia di una persona per una nuova vita sotto il suo occhio destro.
    
    «Semplice», dirò io, «fa crac».
    
    Norm ruzzolò già dalla sedia, il sangue e il moccio che già colavano dal naso, mentre noialtri balzammo in ...