1. Ti fidi di me?


    Data: 15/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: DonnaCamaleonte, Fonte: RaccontiMilu

    ... pazzesca: dove saremmo andati? Che cosa avremmo fatto? Lui sembrava tranquillo, ma non parlava. Girato l’angolo, accostò la macchina e mi disse: ‘vai al bar, quello in fondo, e acquista una bottiglia di acqua da un litro e mezzo’. Non mi sembrava un ordine così difficile da eseguire, e nemmeno un ordine dalle conseguenze poi così drammatiche. D’estate &egrave normale avere sete’ Chissà che cosa aveva in mente, mi domandavo. Rientrata in macchina, con l’aria spensierata dell’ignoranza, gli dissi: ‘&egrave naturale e a temperatura ambiente. Mi dispiace solo che non ci fosse da un litro e mezzo, ma da due’. Il suo viso si &egrave illuminato e, portando una mano sulla bottiglia per testarne l’effettiva temperatura, avvicinandosi alle mie labbra prima di ripartire, mi disse ‘&egrave ancora fredda. Inizia a berla, ma non deglutire tutto. Tienila prima un po’ in bocca per scaldarla. Quando l’appoggi, tienila fra le gambe, in questo modo’. Così mi disse, portando la bottiglia fra le mie cosce, proprio in prossimità degli slip. Io avvertii un brivido profondo e lui se ne accorse: ‘te l’ho detto che &egrave fredda’. E sorrideva. Iniziai a bere, senza capire il perché di quell’ordine strano; mandai giù qualche sorso e richiusi il tappo. ‘No’, mi disse, ‘ti ho detto di bere. La devi finire tutta’. Sgranai gli occhi’ Mi pareva impossibile riuscire a mandare giù due litri di acqua’ in quanto tempo poi? Non capivo e sentivo costantemente i suoi occhi su di me. La macchina continuava a ...
    ... scivolare lungo le strade di quel paese, fino ad arrivare al mare. Scendemmo, in silenzio, io con la mia bottiglia di acqua, lui con il suo passo sicuro di se. Andammo sulla spiaggia e nella mia testa di inguaribile romantica già pregustavo una serata carina in riva al mare e qualche sorpresa che ancora non riuscivo a immaginare. Iniziammo a camminare, lasciando le nostre orme sulla sabbia: lui davanti a me, io a qualche centimetro, cercando di stare bene attenta a dove mettessi i piedi. ‘Posso togliermi le scarpe?’ domandai. ‘puoi farlo’, si limitò a dirmi. Così era molto più semplice camminare sulla sabbia e lentamente mi misi al suo fianco. Arrivati proprio in riva al mare, ci avvicinammo ad un pattino piaggiato e il mio signore appoggiò lì il mio zaino e la bottiglia dell’acqua. Mi chiamò a se e, mettendomi le mani sulle spalle mi disse semplicemente: ‘adesso spogliati. Completamente’. Mi rassicurava il fatto che, con il buio, non potesse vedere il mio viso. Avevo le scarpe in mano che lui, prontamente e con molta cura, appoggiò sul pattino. Lasciai scivolare a terra l’abito, rimanendo così con l’intimo addosso. Speravo bastasse, ma lui stava aspettando. Non vedevo il suo sguardo, ma potevo sentirlo in tutto il suo spessore. Sfilai il reggiseno, sfilai gli slip. Gli consegnai tutto e rimasi così, davanti a lui. Mi stava guardando, mi stava osservando: non mi ero mai sentita così nuda davanti a qualcuno ma quello che mi sconvolgeva era il fatto di sentirmi anche profondamente ...
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