Il Castello: i Cadaveri si Ammucchiano
Data: 24/12/2017,
Categorie:
pulp,
Autore: Patrizia V., Fonte: EroticiRacconti
... posso dirgli che sono un’agente dei servizi italiani e ho l’abitudine di uccidere le mie vittime a coltellate: non sarebbe in linea con il mio personaggio di escort d’alto bordo.
Scrollo le spalle: - Allora prendine uno tu.
Lui mi guarda inespressivo, poi si riscuote. Esce velocemente dalla sala e torna dopo qualche minuto con una Walther in mano.
- Kurt! – esclama Karin, sorpresa – Ma avevi detto…
- Non volevo che tu lo sapessi – sbuffa lui, seccato – Non è denunciata.
- Kurt! – fa di nuovo la bruna, questa volta arrabbiata più che sorpresa.
- Ne discutiamo dopo, va bene?
Mi sembra una buona idea.
Torniamo nella scala a chiocciola e cominciamo a cercare: Karin e io con una torcia ciascuna, e Kurt con la pistola.
Mentre passiamo davanti alle cantine, il cono di luce della mia torcia illumina una porticina aperta. Ci guardiamo un istante, e Kurt conferma che prima era chiusa, ma non a chiave: sono tutte semplicemente bloccate con un chiavistello.
Ci avviciniamo, e quando sentiamo il respiro affrettato e i gemiti sappiamo già cosa aspettarci: illumino dentro e sorprendiamo Johanna con i suoi due amanti, intenti all’ennesima copula a tre della serata: la castellana è distesa di schiena su una panca di legno, con la testa rovesciata all’indietro, Wernher da una parte che le scopa la faccia e Franz dall’altra che le fa il culo tenendole le gambe aperte mentre lei si masturba il clitoride come un’assatanata.
La contessa è davvero una ninfomane ...
... insaziabile... Peggio di me.
La moglie è incazzata per l’intrusione del marito: perché invece di rompere i coglioni non si diverte con le sue troie?
Karin non ci sta ad essere accomunata a me: lei non è mica una troia…
Il battibecco in tedesco non sembra destinato a concludersi in fretta, così io mi scuso e vado a cercare gli altri lasciando a Kurt il compito di spiegare alla sua signora che il programma della serata è stato alterato da un evento imprevisto.
Torno nel corridoio e m’infilo in un passaggio laterale, finché non sento di nuovo dei gemiti. Tiro un sospiro di sollievo, riconoscendo la voce di Eva.
- Sì, così… Più forte! Aah… Aah… Aahhh!
Che puttana.
Non sa proprio tenere le gambe chiuse per più di venti minuti, quando ha un cazzo nero a disposizione…
Giro l’angolo e li vedo: Eva è appoggiata con le mani alla parete del corridoio, e sopporta a gambe aperte i colpi che Markus le sferra in corpo da dietro tenendola per i fianchi.
Vedo la nerchia nera e nodosa che penetra ritmicamente nella fica della mia ragazza, strappandole urla di gioia ad ogni affondo. Vorrei urlare anch’io, non so se di sollievo per vederla sana e salva, o per la rabbia che stia lì a farsi scopare mentre io la cercavo preoccupata per ogni dove…
Rimango lì senza disturbarli finché non concludono: tanto è evidente che non ne hanno per molto; a coito consumato, applaudo con calma, e loro girano la testa.
- Pat, cosa ci fai qui?
- Ti cercavo, ninfomane. È successo un ...