Il Castello: i Cadaveri si Ammucchiano
Data: 24/12/2017,
Categorie:
pulp,
Autore: Patrizia V., Fonte: EroticiRacconti
Mi riscaldo le mani gelate accanto al fuoco che crepita sempre nel caminetto della sala da pranzo.
Karin mi offre un altro bicchiere di slivoviz per aiutarmi a scaldare le vene, ma io rifiuto: la ciucca mi è passata di colpo tirando a secco il cadavere e poi trascinandolo nella neve fino alla finestra per farlo vedere agli altri, e so che se bevessi di nuovo la testa mi esploderebbe.
Karin annuisce nervosamente al mio diniego, e si scola lei il bicchiere in un colpo solo. La mano le trema leggermente.
Kurt sta ancora cercando di chiamare la polizia, ma il cellulare è inutile: non c’è campo. Anche il telefono fisso è muto: sarà la nevicata.
Siamo bloccati.
Non siamo più nudi: Kurt si è infilato un paio di pantaloni, io ho ancora la pelliccia di Karin, e lei si è appropriata dello zibellino di Johanna: non rivuole il suo visone, perché è sporco dopo che ho trascinato il cadavere… La contessina è un po’ schizzinosa, ma io non mi lamento.
Il cadavere è ancora fuori: la neve lo sta lentamente ricoprendo, ma è illuminato dalla luce che esce dalla finestra, e fa un po’ impressione con quegli occhi sgranati: avrei dovuto chiuderli, ma non ci ho pensato e adesso non ho nessuna voglia di uscire di nuovo.
- Come è morta? – mi chiede ancora Karin, con un tono che mi lascia nel dubbio se sia una curiosità da donna o la richiesta professionale di un giudice.
Scuoto la testa per la terza volta: - Non lo so. Non ho visto segni di violenza, contusioni o ferite di ...
... nessun genere… Ma non sono un medico. Certo che dall’espressione che ha in faccia direi che è stata una cosa rapida, dolorosa e inaspettata.
- Già: sembra più spaventata che in pena.
Quasi non ci sto neanche pensando più, perché la domanda che mi assilla è un’altra: dove sono finiti tutti gli altri? E soprattutto, Eva sta bene?
Guardo il cadavere di Chris che scompare lentamente sotto la neve e rabbrividisco: era con Eva e Markus. Cosa è successo a loro? E al gruppo di Johanna?
Ormai noi siamo arrivati da almeno venti minuti…
Cazzo!
- Dobbiamo andare a cercarli – dico, alzandomi di nuovo in piedi.
- Ma… Potrebbe esserci un assassino in gir! – protesta Karin, un lampo di timore nello sguardo.
Kurt sbatte il cellulare sul tavolo, frustrato: - Pat ha ragione: potrebbero essere tutti in pericolo. Se andiamo tutti e tre insieme non dovrebbe essere pericoloso.
Karin chiede qualcosa in tedesco che non capisco, e Kurt scuote la testa prima di rispondere in inglese per far capire anche me: - Non, non tengo armi al castello. A parte le riproduzioni di spade medievali, ma non credo che sia utile andare in giro con uno spadone con la lama arrotondata.
No, penso fra me: meglio un coltello da cucina…
Al tavolo del buffet ci sono ancora il coltellaccio per affettare lo stinco e il relativo forcone: belli affilati tutti e due; poi a tavola ci sono i coltelli da bistecca. Faccio per prenderne uno, ma Kurt non vuole: ha paura che mi faccia male, poverino.
Non ...