1. Messalina 2020 - Cap. III


    Data: 29/05/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ./. continua da capitoli precedenti.
    
    In cinque giorni di lavoro, dalle quindici a mezzanotte, se n'era portati in camera settantadue. Lo verificò una volta sull'aereo, spulciando i cedolini di Mama Flores.
    
    Ellen, che si divertiva con numeri e statistiche, calcolò a mente una media di trentasette minuti a cliente. Cose fatte benino: bacetti, strip, carezze dove piace, pompino e dieci-quindici minuti di cavalcata ciascuno, per un totale di almeno sedici ore con un cliente tra le gambe Ai settantadue aggiunse quelli che se l'erano fatta a novanta in cabina (cinque la prima volta e dieci l'ultima sera, pagati da Christian) e le commissioni gratuite del locale (le quattro pecorine a Raul e i ventidue pompini ai ragazzi del bar): totale novantun chiavate e centotredici cazzi in bocca... Calcolò velocemente anche la media dei clienti che le avevano comprato il culo: l'ottantasei virgola qualcosa per cento, pari a dodici metri circa...
    
    Ma aveva guadagnato una miseria! Avendo concesso il settantacinque per cento a Mama, aveva visto i soldi di un solo cliente su quattro e s'era fatta sbattere gratis dagli altri tre: alla fine s'era presa una cinquantina cazzi in culo solo per arricchire Mama Flores...
    
    Sì: era stata sufficientemente puttana.
    
    Ed a Mama erano spettate anche tre delle quattro notti con Martin. Ellen non era in grado di descrivere quello che provava: s'era fatta devastare dal suo marine innamorato per tre notti di seguito prima di poter essere sola ...
    ... con lui nel letto.
    
    Già, Martin!
    
    Doveva sapere che quel minchione non avrebbe mai lasciato mamma esercito. S'era presentato all'ultimo con una palla insopportabile (aveva una fidanzata, mentì, che in quei giorni era a Bogotà per curare la madre) e recitò una parte degna di Humphrey Bogart con Ingrid Bergman, nella scena dell'aeroporto di Casablanca.
    
    “Ho perso la testa, mi fai impazzire, e vorrei davvero partire con te... Anche se amo la mia ragazza, la mollerei subito, lo giuro!, con te ho passato le notti più belle, sei fantastica... siamo perfetti insieme, ma poi ce ne pentiremo. Anche tu prima o poi, fosse anche tra dieci anni, te ne pentirai.”
    
    Ellen rovinò tutto con un “Ma vaffanculo!” e quando Martin cercò di restituirle i soldi: “Tienili, ti serviranno per il matrimonio... comunque so che non mi tradirai mai.”
    
    “NO! Mai...” giurò ancora. “Tornerai? dico qui... da Mama?”
    
    “Non credo... ma tornerei solo per lui.” Glielo carezzò e poi strinse forte.
    
    Ellen salì sul jet risollevata: s'era subito pentita d'avergli chiesto, in un momento di debolezza, di seguirla in Europa: meglio essere sola e non dover dipendere da nessuno. Lui s'era innamorato d'una puttana e lei s'era innamorata come una puttana: non l'avrebbe mai sopportato fuori dal letto.
    
    Martin s'allontanò a piedi, arrabbiato e confuso, col cazzo che non voleva ammosciarsi.
    
    Basta pensarci! Ellen si dedicò alle mail accumulate in cinque giorni e controllò le fluttuazioni delle borse. Lo fece ...
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