1. Messalina 2020 - Cap. III


    Data: 29/05/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ... Lasciala parlare, ascoltala per favore!”
    
    Ellen impiegò due minuti scarsi ad esporre un progetto ambiziosissimo ed estremamente articolato che spiazzò completamente il russo; altri dieci per rispondere punto su punto ai dubbi ed alle domande trabocchetto del magnate evidentemente eccitato.
    
    Jørgensen non stava nella pelle. Camminava nervoso attorno a loro due, seduti uno di fronte all'altra. “...allora? Che ne dici?”
    
    Fëdor era incazzato: quella figa di legno si stava prendendo gioco di lui, ma l'affare era davvero formidabile. “Devo pensarci, sembra una cosa troppo perfetta!... e poi chi mi dice che non ci abbandonerete un'altra volta per i tedeschi?”
    
    “Stop! Non dire altro! Qui si fanno affari: prima non ci avevate lasciato alternative e l'affare faceva acqua da tutte le parti. Questo progetto è perfetto e può funzionare solo con voi... Pensaci!” Con gli occhi ordinò ad Ellen d'alzarsi e lasciò al suo amico tutto il tempo per apprezzarla. “Ci aggiorniamo domani, ma, se vuoi, la dottoressa può fermarsi qui anche tutta notte: avete molte cose da chiarire e, lo ammetto, lei ha molto da farsi perdonare...”
    
    Fëdor s'alzò di scatto. Aveva le tempie sudate. Jørgensen le stava offrendo quella figa secca! Cazzo credeva?, di convincerlo facendogli scopare quella stronza? Fanculo Christian, stava per sbottare... non ci credeva, ma cazzo s'aveva voglia di spaccarle quel culo!
    
    Jørgensen la cinse amichevolmente al fianco: “Sai Ellen?, il mio amico è uno che ama divertirsi: ...
    ... figurati che ha anche un farmacista giapponese che gli prepara creme e pomatine innocue ma incredibili... Posso dirlo, vero Fëdor?” Gli sorrise con maschia complicità e si rivolse nuovamente ad Ellen: “Mentre t'aspettavamo abbiamo fatto discorsi da uomini e m'ha raccontato che settimana scorsa s'è fatto una puttana, una bellissima ragazza kazaka con gli occhi neri... ma a lui piace esagerare!, se l'è addirittura scopata con tutti i gorilla della sua scorta...” Le ordinò di parlare, infilzandole il fianco con l'indice.
    
    “Quanto le hai lasciato?” Chiese Ellen
    
    “...?” Fëdor fu colto alla sprovvista: rispose a Christian, non ad Ellen. “Chi cazzo se lo ricorda?... non so, forse dieci... o venti.”
    
    Un'altra leggera pressione al fianco ed Ellen poteva parlare: “Io prendo molto meno.”
    
    L'avvocato Christian Jørgensen le diede un bacetto distratto e se n'andò elegantemente, lasciandoli soli. L'aria era tesissima, Ellen quasi non respirava. Fëdor si lasciò cadere pesantemente sulla poltrona: “Ora non voglio sentire una sola parola.” Slacciò il bottone in vita. Continuò Ellen, subito inginocchiata fra le sue gambe. Il russo le teneva la testa bloccata con le grosse dita artigliate nei capelli: non voleva essere spompinato, ma farla tacere, tappare quella cazzo di bocca col suo cazzo. E quella troia gli leggeva nel cervello: quella succhiacazzi affamata di sborra si tratteneva dallo sbavargli sul cazzo e non cercava d'eccitarlo con succhiate e leccate, ma teneva le labbra chiuse ...
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