1. Il Declino


    Data: 25/05/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Joshua83, Fonte: EroticiRacconti

    ... liberata e come un automa s’inginocchiò con la testa china e le mani dietro alla schiena in attesa del prossimo regalo dei suoi padroni. Era bella, troppo bella forse per essere trattata così avrei pensato qualche settimana prima, ora era bella abbastanza da guadagnarsi queste attenzioni.
    
    Il mio salvatore si spogliò degli abiti e rimase nudo mostrando la sua erezione con fierezza. Una fitta al basso ventre mi colse all’improvviso. La schiava venne fatta mettere su un lettino ostetrico opportunamente modificato per non avere appoggi saldi con la schiena, si doveva reggere con le mani a dei pomelli di acciaio se non voleva cadere all’indietro. La posizione mise alla mercee del Salvatore e del suo Aguzzino la sua intimità bramosa di piacere e di attenzioni che vennero subito soddisfatte con sferzate decise e mirate con una paletta di legno. L’aguzzino mirava bene e non colpiva mai un centimetro di troppo, ne troppo forte ne troppo piano, vedevo il piacere e il dolore mescolarsi nei suoi occhi, sentivo il rumore della sua libidine percossa dal legno liscio e ad ogni colpo il mio basso ventre sussultava invidioso.
    
    Ad ogni colpo la presa sulle maniglie si faceva sempre più difficoltosa, era questione di pochi colpi e sarebbe caduta al suolo.
    
    -Se cadi, quella è la porta- Una terribile minaccia per la schiava, il gioco psicologico del mio Salvatore faceva leva sul bisogno di piacere della schiava. Con rinnovata motivazione la presa si fece più salda sulle maniglie d’acciaio, ...
    ... in attesa che l’orgasmo arrivasse prepotente e liberatorio. Speravo che cadesse, speravo in una punizione, speravo di prendere il suo posto, di essere io a lottare con me stessa per provare quel piacere che sembra sconvolgere la sua mente. Volevo vederla uscire dalla stanza con la consapevolezza che non sarebbe più stata di nessuno, sarebbe tornata di sua proprietà, una persona non un oggetto.
    
    Poche sferzate e l’orgasmo sarebbe arrivato. Era questione di attimi, ma l’esperienza dell’aguzzino non si poteva ingannare e si fermò esattamente un’attimo prima dell’apice del piacere. Il bacino della schiava si sollevava alla ricerca del piacere, lo sguardo offuscato dal implorava una frustata, uno schiaffo, una scudisciata. La presa sulle maniglie era salda, era tutt’uno con quel lettino.
    
    Sentivo la mia intimità umida e bagnata, la voglia di toccarmi era enorme, come la voglia della schiava di godere. I doloranti capezzoli avrebbero gratido un pizzicotto beciso, una torsione o ancora meglio un morso deciso, ma dovevo restare ferma, non mi era stato dato il permesso di muovere nessun muscolo.
    
    La schiava venne fatta scendere e si rimise nella posizione sottomessa ormai abituale, da quello che presumevo, ma negli occhi si vedeva la voglia e il bisogno di godere, l’essere disposti a tutto per un orgasmo. Nei miei occhi si leggeva invidia.
    
    Venne fatta alzare, le mani avanti a lei vennero legate con maestria ed esperienza dall’aguzzino, mentre il Salvatore calava dal soffitto ...