1. Il Declino


    Data: 25/05/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Joshua83, Fonte: EroticiRacconti

    ... potevano essere i miei genitori, un travestito non troppo abile nel trucco, un signore campione di tagliatelle era quello che il mio stacco di coscia poteva permettersi. Montò in me un po di sconforto, nessuno dei pretendenti aveva quella sicurezza e fermezza che mi facevano vibrare, non c’era il carisma e la freddezza che avevo visto negli occhi di colui che mi fece scoprire quello che ora andavo coltivando.
    
    Erano quasi le 4 del mattino e il locale andava svuotandosi, insieme alla mia sicurezza. Dovevo trasudare sconforto e tristezza, abbandonata alla consapevolezza che non ero buona nemmeno come serva, come bastone da legare o come tappetino da calpestare. Bramavo una corda, uno schiaffo, una mano che mi stringeva e che mi faceva sentire utile al solo scopo di essere percossa. Avevo demolito le mie certezze di sperimentare con piccoli e studiati passi, sarei stata disposta a tutto.
    
    La mia lucidità era ormai compromessa dallo sconforto e da quel vino dozzinale che era stato il mio unico compagno per tutta la serata. Barcollando guadagnai l’uscita e l’aria fresca mi aiuto a rimettere le idee a posto. L’hotel distava a pochi minuti di camminata, una doccia e una buona dormita avrebbero deterso il mio stato d’animo oltre che alla mia pelle.
    
    Intravidi una figura a lato dell’ingresso, sapevo che mi stava guardando anche se non potevo vederlo bene, fumava con calma e pazienza. Istintivamente abbassai lo sguardo non sentendomi degna di posare lo sguardo su quella figura, ...
    ... ma mi meravigliai quasi subito di questo pensiero spontaneo.
    
    Mi voltai cercando con lo sguardo la via per l’hotel, quando una mano si posò sulla mia spalla destra. Un brivido, una scarica di adrenalina e la mia totale immobilità. Il respiro si fermò per un attimo. Un’altra mano, decisa e ferma come la prima, si posò sull’altra spalla ed insieme si presero la mia dignità lasciandomi la speranza di essere usata.
    
    -Abbassa la testa - Fu il perentorio ordine di una calda voce che esegui immediatamente.
    
    Fui guidata nuovamente verso l’interno del locale che, se possibile, era ancora più buio di qualche ora prima. Riconobbi la musica del frustino sfiorare violentemente la pelle di una persona, l’invidia per quell’essere crebbe, volevo essere al suo posto, lo volevo con ogni parte di me stessa. Fremevo, vibravo, tremavo. Venni riportata all’ordine da una stretta più decisa sulle spalle.
    
    Mi ritrovai in una stanza con una croce di san andrea alla parete addobbata di corde e cinghie. In mezzo alla stanza una gogna di legno, dove una giovane ragazza era imprigionata piedi e mani ,legate a donarle una forma innaturale e decisamente scomoda. Un uomo incapucciato era al suo lato e ritmicamente colpiva le natiche di questa fortunata schiava che con esperienza traeva il massimo piacere dall’umiliazione e dal dolore inflitto.
    
    Venni fatta accomodare su una sedia di ferro, non servì dirmi di stare in silenzio e ferma, lo sguardo del mio salvatore diceva già tutto.
    
    La donna venne ...