1. L'Organizzazione (Capitolo 7)


    Data: 22/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ipsedixit, Fonte: EroticiRacconti

    ... seguivano le altre due ed infine, il resto dei paramilitari. Si era ripromessa di urlare e chiedere aiuto non appena l’avessero tirata fuori dalla cassa, ma l’espressione che vedeva dipinta sui volti di quegli uomini la fece desistere da quel proposito. Un accenno d’insubordinazione era il un pretesto che attendevano, per sfogare su di lei il loro istinto sadico e la loro eccitazione sessuale. Gridare e chiedere aiuto non sarebbe stato soltanto inutile, ma addirittura controproducente.
    
    In attesa di comprendere la situazione e con chi aveva a che fare, le conveniva adeguarsi, ubbidire e tacere. Poteva però riflettere, porsi delle domande e tentare di darsi delle risposte. Perché l’avevano rapita? Da che parte stavano quelle ragazze in catene? Tentò di ricostruire l’accaduto partendo dai ricordi, ma il farmaco che le avevano somministrato provoca amnesia. Non ricordava nulla del suo rapimento, il primo ricordo era di aver fatto sesso col suo ragazzo e che dovevano concludere in grande stile. Il resto erano flash, frammenti di perversioni sessuali e situazioni strane. Incubi che aveva avuto mentre era immobilizzata nella cassa, o situazioni vissute realmente? Davvero non lo sapeva.
    
    Terminato il selciato e raggiunto un camminamento costituito da lastre di pietra, l’uomo all’avanguardia fece un cenno alla ragazza che teneva Valeria al guinzaglio. L’ancella le si avvicinò, spiegandole che doveva mettersi carponi e camminare a quattro zampe. Determinata a non dare pretesti ...
    ... e scuse per accanirsi su di lei, Valeria ubbidì subito. In breve, il gruppo arrivò in prossimità di una casa, nella quale entrò attraverso una piccola porta, ricavata nell’anta di un massiccio portone chiodato. Oltre la porta, un lungo corridoio che terminava in un muro a cui era appeso un grande dipinto. C’erano solo due porte ai lati, non esistevano opzioni per proseguire. L’uomo che faceva da avanguardia afferrò la cornice del quadro con la mano destra, circa a metà. La spinse con molta forza verso il muro, finché non si udì uno scatto. Il dipinto si era trasformato in una porta scorrevole, che aperta, scopriva un passaggio oltre il quale era visibile una scala. Una scala che sui mappali non compariva e che portava alle segrete della fortezza, anche quelle formalmente inesistenti, in quanto eliminate durante la ristrutturazione.
    
    A Valeria fu concesso di rimettersi in piedi, ma solo per scendere le scale, terminate le quali dovette tornare carponi e proseguire nuovamente a quattro zampe. Percorsero un corridoio tortuoso, sezionato da vari cancelli in metallo. Passaggi che venivano aperti per consentire il transito, ma che erano richiusi a chiave subito dopo. Nell’ultimo tratto di corridoio comparvero diverse porte, ma il gruppo proseguì andando oltre ed entrando nell’ultima. Sempre carponi ed al guinzaglio, Valeria si ritrovò al centro di una grande sala piena di colonne. Il soffitto era a volta, e dai punti più alti, quelli dove confluivano gli archi, scendevano sei ...