1. L'Organizzazione (Capitolo 7)


    Data: 22/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ipsedixit, Fonte: EroticiRacconti

    ... scaricare la cassa dal suo furgone. Operazione eseguita in un minuto e quando i portelli del mezzo furono chiusi, il furgone ripartì immediatamente.
    
    La cassa venne aperta sul posto ed uno degli uomini liberò Valeria da benda e bavaglio. Accecata da un ambiente luminoso dopo ore di oscurità, la ragazza non riuscì a vedere quasi nulla. Trovò invece piacevole sentire l’aria fresca scorrere sul suo corpo, il viso in particolare. Quando i suoi occhi si adattarono alla luce, l’immagine che le si formò sulla retina fu quella di una piazza d'armi circondata da possenti ed alte mura. In piedi, a qualche metro di distanza da lei, vide tre giovanissime ragazze. Completamente nude, eccezion fatta per gli stivaletti che calzavano, mantenevano lo sguardo basso ed era chiaro che fossero in attesa di ordini. Avevano le caviglie imprigionate da collari d’acciaio, uniti fra loro da una catena non molto lunga. Stretta intorno alla vita e chiusa da un lucchetto ce n’era un’altra a fare da cintura. Al medesimo lucchetto, erano agganciare altre due catene, le cui estremità andavano ai collari di metallo che imprigionavano i polsi. Quelle ragazze potevano camminare, ma solo a piccoli passi ed anche l’uso di mani e braccia era stato limitato. Valeria si domandò chi fossero quelle tre e quale compito avessero.
    
    Rayban e berretto con visiera, gli uomini in mimetica portavano appesi alla cintura manganelli taser. Sfollagente con la punta elettrica, insomma con una doppia funzione, usati dalla ...
    ... forze dell'ordine di molti paesi. Uno di loro fece un cenno alle tre ragazze e quelle si avvicinarono alla cassa in cui Valeria era ancora legata. La liberarono dell'alto collare rigido, dai morsetti ai capezzoli, dalla cinghia che aveva attorno alla vita e per ultima cosa, dalle quettro catene che l’avevano costretta in quella posizione ad X per tante ore. Mentre due di loro la sorreggevano, la terza le cinse il collo con un collare metallico per cani di grossa taglia. Il guinzaglio a cui fu agganciato consisteva in un pezzo di robusta catena, la cui estremità terminava in una maniglia. La ragazza alla destra di Valeria la scongiurò di riprendersi velocemente, perché doveva riuscire a star in piedi da sola. La ammonì anche a restare in silenzio, usando la voce solo per rispondere, nel caso in cui qualcuno le avesse fatto domande. Lei non le confermò di aver capito, ma replicò chiedendo alla ragazza chi fossero loro tre. Telegraficamente, le rispose che “ancelle”, un termine che non chiariva i loro compiti, ma che permise a Valeria d’intuire che fossero al sevizio di chi l’aveva rapita e la stava trattenendo.
    
    Valeria si perse nei suoi pensieri, ma fu riportata alla dura realtà da un violento strattone al collo. Non si trattava di un incubo, era davvero li, in quella situazione assurda, con “l’ancella” che stava tirando il guinzaglio per convincerla a camminare. Uno degli uomini in mimetica si mise in testa al gruppetto; dietro di lui l’ancella con Valeria al guinzaglio, ...