1. Maria José cap.9 - Tre orgasmi in ufficio


    Data: 19/12/2017, Categorie: Masturbazione Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... lavoro e poi lui le chiese perché lo evitasse.
    
    “Non ti evito. Semplice”.
    
    “Invece sì. E lo sai. Io vorrei trascorrere del tempo con te. Sei la donna che desidero più al mondo e tu non ti degni nemmeno di concedermi qualche attimo”.
    
    “Ne parliamo un’altra volta, ok?”, gli disse lei più per interrompere quella conversazione che per volerne veramente parlare con lui in un altro momento.
    
    “Tanto non lo farai”, le rispose lui e riattaccò.
    
    Forse aveva ragione, pensò Maria Jose ma il telefono suonò nuovamente ed ella pensò che fosse ancora lui. Invece era Pierre. Le chiese come stesse e quando si sarebbero rivisti. Lei non sapeva quando sarebbe tornata a Marsiglia e quindi rimase sul vago.
    
    “Non mi vorrai nascondere qualcosa, vero?”.
    
    “Per esempio?”.
    
    “Che preferisci la compagnia di altri uomini, magari”, le disse lui.
    
    “In questo momento no. Mi piace la tua”, gli rispose lei sincera.
    
    “Se fossi lì in questo momento non sai cosa ti farei….”.
    
    “Cosa?”, gli chiese lei stuzzicandolo.
    
    Quello che lui le rispose la lasciò basita.
    
    Pierre partì in un racconto di quello che le avrebbe fatto con una dovizia di particolari estrema. Restò ad ascoltarlo senza dire nulla per almeno cinque minuti, con gli occhi socchiusi, immaginandosi nella interpretazione delle fantasie che lui le stava raccontando.
    
    L’effetto su di lei fu devastante.
    
    Quando, sorridendo e fingendo al massimo delle proprie capacità, gli disse che doveva interrompere poiché di lì a breve aveva ...
    ... una riunione e doveva chiudere la conversazione, Pierre non comprese nulla di quanto stesse accadendo dall’altra parte del telefono. Le mandò un bacio e si accomiatò. Ma allo stesso tempo lei si era già sollevata l’elastico vestito grigio che indossava ed aveva già lasciato che la sua mano destra le accarezzasse il sesso attraverso il pizzo nero dei suoi slip.
    
    Una volta chiusa la conversazione e poggiata la cornetta, si alzò per chiudere a chiave la porta dell’ufficio, poi tornò alla sua grande poltrona in pelle e vi si sedette sollevando i piedi e poggiandoli sul bordo della scrivania in mogano. Sollevare in quel modo le gambe e poggiare i tacchi sulla scrivania la facevano sentire da un lato molto più volgare di quanto fosse in realtà, mentre dall’altro lato la eccitava incredibilmente.
    
    Era abile in quelle situazioni e conosceva alla perfezione il proprio corpo e ciò che esso voleva da lei. In quel momento le chiedeva piacere e godimento e lei non poteva fare altro che assecondarlo. Reclinò ulteriormente lo schienale della grande poltrona ed infilò la mano dentro allo slip scoprendo quanto fosse già calda.
    
    Si bagnò subito ed in pochi attimi si abbassò gli slip che lasciò avvinghiati alla caviglia sinistra.
    
    Decise che di lì a quando avrebbe deciso di essersi soddisfatta a sufficienza non avrebbe risposto né a telefonate né a chiunque avesse bussato alla sua porta. Fortunatamente non accadde né l’una né l’altra cosa e poté portare a compimento il proprio percorso di ...
«1234...»