La botte piccola - Racconti Erotici

La botte piccola

... a sinistra. Nei 30 secondi del viaggio in ascensore avevo avviato il lotto delle possibili forme che avrebbe preso la voce di Lorenza. Alta, mora, seno grosso. Bionda con seno ancora più grosso o Rossa, bassina con culo a mandolino. In ogni caso avrei vinto io. Ma scoprì che non ero molto ferrato in matematica. C'è sempre un 1% di possibilità di sbagliarsi, di perdere. Quando aprì la porta mi ritrovai davanti proprio quel 1%.

Sono alto 1.85 e dinanzi a me non vidi nulla quando si aprì la porta. Dovetti abbassare lo sguardo, ma di molto prima di incontrare i suoi occhi. Lorenza era laggiù, con un visino rotondo contornato da una marea di capelli rossi lisci. In camicetta e gonna con un leggero trucco sugli occhi e una collana molto graziosa mi sorrise, ma non troppo. Mi disse di accomodarmi e che di li a qualche secondo mi avrebbe fatto entrare.

Le mie reazioni furono, in questo ordine:

- Ma che cazzo??

- Sul serio??

- Mha....

- Ok mi siedo.

In quei 60/70 secondi che aspettai seduto prima di entrare il mio cervello non fece altro che elaborare le informazioni. Alla sua voce la mia mente aveva già collegato un'immagine che era totalmente diversa dalla realtà. Letteralmente accettare la realtà risultò un poco diverso, ma appena riuscì a fare ordine squadrai la ragazza che avevo davanti. Una nana, non c'erano altre parole.

1.45 (forse), manine piccole, testa leggermente più grande del corpo, massa di capelli, molto magra ma comunque rotonda, scarpa con ...

... almeno 15 cm di tacco. Unica cosa davvero degna di nota era il culo. Un gran culo, in tutti i sensi. Era grosso, rotondo e nella stretta gonna si muoveva molto sensualmente, complici anche i tacchi vertiginosi.

Nelle due ore successive metà della mia attenzione era dedicata al Consulente che avevo davanti, che mi parlava di dogane, costi, ecc mentre l'altra metà si era dedicata alla domanda: Nonostante il fisico non corrisponda a ciò che desideravi, resta comunque attraente? Non avevo mai avuto donne brutte, sul serio. Mai sproporzionate, mai basse, mai cafone. Il mio cazzo era viziato è vero. Però quel culo e quella sua "diversità" mi incuriosivano. Ad ogni modo anche io stesso non ebbi una vera risposta finchè finito l'incontro mi recai all'uscita e le rivolsi la parola. Presi la decisione in quel momento.

Le dissi: il tuo capo mi ha messo proprio sotto torchio. Non so come fai a lavorarci tutto il giorno tutti i giorni.

Lorenza: bhe c'è di peggio. Le serve altro prima di andare?

Io: Si. (daltronde è come tutte le altre, penso). Questo è il mio numero personale, non il cellulare che uso per gli affari. Aspetto una tua chiamata dopo le 20.

E me ne andai lasciandole il biglietto. Avrebbe chiamato, lo fanno sempre.

Lei non era da meno.

20.10 e squilla il cellulare. E' lei. Mi chiede subito perché quella richiesta e le spiego che, come sa, ho apprezzato molto il suo lavoro e che mi piacerebbe incontrarla, non in ufficio. Lei non ribatte come sempre, c'è un ...