1. Quella volta in cui misi mia figlia in castigo e...


    Data: 03/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90, Fonte: Annunci69

    ... tirai indietro, impedendole di uscire di casa.
    
    - Che rompi coglioni che sei quando ti ci metti! Vaffanculo, mi hai rovinato la serata! – percorse in fretta le scale e sentii sbattere la porta di camera sua.
    
    - Modera il linguaggio se vuoi continuare a vivere in questa casa, signorina! – se intendeva uscire con quel suo nuovo fidanzato di periferia si sbagliava di grosso. Quella sera sarebbe dovuta rimanere con me a pensare al futuro, a pianificare e a progettare la sua vita.
    
    Dopo quella scenata ero così furiosa che m’infilai nella vasca e mi rilassai per una buona mezz’ora. Mi ricordo che rimpiangevo l’assenza di mio marito, forse con lui gestire Margherita sarebbe stato più semplice. Aveva sempre avuto più autorità di me su nostra figlia. Ricordo che ripensai a cosa avessimo potuto sbagliare per farla cambiare in modo così radicale e fu in quel momento che mi venne un’illuminazione. Da quando Giacomo non era più in giro, Margherita aveva cominciato a frequentare un certo Mark, e se avevo capito bene, era un ragazzo di periferia, uno molto più grande di lei. Non era forse per colpa di questo ragazzo che mia figlia stava cambiando? Ma certo, Doveva essere così. Mi aveva accennato una volta che era figlio di un meccanico, che non aveva nemmeno finito il liceo. Scommisi con me stessa che il ragazzino si faceva pure le canne. Decisi in quel momento che avrei dovuto impedire a mia figlia di vedere quel ragazzo senza futuro. A quel punto, dopo essermi lavata, mi alzai ...
    ... dalla vasca e m’infilai l’accappatoio per asciugarmi davanti allo specchio. Nonostante la mia età potevo ancora contare su un bel corpo ed un viso intrigante. I miei capelli castani lunghi fino a metà schiena, le mie labbra carnose e i miei occhi dal taglio particolare mi avevano sempre reso desiderata dalla maggior parte degli uomini che avevo conosciuto. La mia quarta di seno, da sempre il mio orgoglio, era tuttora soda e rotonda ai limiti della perfezione. I capezzoli si ergevano fieri come cobra ogni volta che ero eccitata, circondati da un’areola più rosa e molto grande. La pancia piatta, merito di tutte le ore quotidiane di palestra, e le anche sporgenti si incastravano armoniosamente con le gambe lunghe e toniche e il mio culetto alto.
    
    Tutti gli amici di Margherita mi avevano sembra fissato spogliandomi con gli occhi. Qualcuno dei più pervertiti aveva persino accennato a toccarsi la patta dei pantaloni. Squallidi ragazzini con i brufoli, incapaci di nascondere le proprie pulsioni. Purtroppo non erano gli unici a fissarmi così, anche alcuni amici di mio marito mi avevano sempre guardato famelici, ma io, semplicemente ignorandoli, non ci avevo mai dato peso.
    
    Ero una donna sposata e felice. Con mio marito conducevamo una vita agiata e lussuosa, non potevo chiedere di meglio.
    
    Una volta asciugati i capelli, senza nemmeno indossare un intimo, mi chiusi l’accappatoio e entrai come una furia in camera di mia figlia. La trovai attaccata al suo computer intenta a chattare ...
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