1. InferNola


    Data: 24/02/2020, Categorie: pulp, Autore: renart, Fonte: EroticiRacconti

    ... macchina.
    
    Non scoparono, quella sera, ma ognuno riconobbe negli occhi dell’altro frammenti di sé, luccicanti come spuma di oceano al sole di mezzogiorno. Riconobbero uno nell’altra il compimento ideale delle proprie perversioni, le due metà perfette della mela di Platone – ebbe a considerare Vito in un secondo momento, giusto una sentimentale concessione ai suoi giovanili studi di filosofia. Lui amava guardare, tirandosi corposi manicotti, e Monica amava farsi vedere da lui, mentre veniva montata a dovere dai suoi stalloni, che facevano la fila per chiavarsela. Nel riverbero di questa scopofilia, entrambi ricevevano il giusto compenso alle proprie voglie. Da quel primo incontro, alle 9 di sera dietro la palestra del Carducci, durante il quale, nello stretto abitacolo della Panda di Vito, ognuno dei due si masturbò davanti all’altro, il loro rapporto è stato più che prolifico: Monica ne guadagnava in voti e Vito, grazie a lei, vide crescere la lista delle proprie clienti e, di conseguenza, la privata collezione di foto e mutandine di tutti i tipi e colori.
    
    2.
    
    Il fatidico incontro con le due studentesse avviene in uno scannatoio in via San Massimo, a ridosso dell’A1 Napoli-Canosa, ereditato da Vito anni fa da una sua zia. Si tratta di una mansarda malmessa, col tetto da rifare, con teli di iuta al posto dei vetri, un divano sgangherato, una libreria con qualche giallo tascabile e diversi esemplari della collana Harmony, un angolo cottura con la bombola del gas e un ...
    ... letto matrimoniale. In un angolo della stanza il piccolo cesso, giusto una latrina con lavandino e il manubrio della doccia incassato nel muro, con la pozzetta per terra protetta da una grata di alluminio arrugginito. Vito non ci viene spessissimo, soltanto quando ha voglia di spassarsela un po’ con una troia a buon mercato rimorchiata attorno ai fuochi che la notte illuminano via Boscofangone, nel distretto Cis-Interporto, e che in tempo di crisi la dà via con i saldi.
    
    Arriva in anticipo di un’ora, sistema il vino e due vaschette di insalata di riso già pronta nel frigorifero, si spara un’altra pista, accende una sigaretta e si siede sul divano ad aspettare, lottando tenacemente contro il desiderio di una raspa che alleggerisca nervi e attesa. È immerso nel pieno di visioni a luci rosse, gingillandosi con attenzione il cazzo già eretto, quando suonano alla porta. Scatta in piedi come un pugile al gong e va spedito verso la porta.
    
    “Eccoci qui!”, squilla euforica Monica, saltandogli addosso e baciandolo in bocca con la lingua umida, collo e reni stretti nella morsa di braccia e gambe, a conferma di un’intimità rafforzata dagli anni e dalle bisbocce condivise. Il culo enorme della ragazza è tutto stretto in una gonna di jeans le cui cuciture implorano pietà, sopra ha un giubbetto, anch’esso di jeans, aperto su una canotta di cotone che contiene non senza difficoltà l’opulenza trasbordante del seno opulento. Vito recupera lo sguardo da quel solco di delizie e si concentra su ...
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