1. Entro' con tutta la cappella in quel piccolo buchino


    Data: 25/09/2017, Categorie: Etero Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    ... stato uno scatto bellissimo se si fossero fotografati in quella posizione perché il bastone sembrava ancora più lungo dei suoi venti centimetri scarsi.
    
    Ma non ci fu il tempo per pensarci perchè iniziò a entrare, lentamente e senza scatti ma con costanza, con la mano di lei che sembrava guidare la velocità di penetrazione. Si fermò quando le palle toccarono i glutei. Giulia fece dei grandi respiri e fissò per tutto il tempo il cazzo che le entrava dentro.
    
    Adesso anche lui era fermo e, con lei rannicchiata sotto di lui, sembrava ancor più grande del suo metro e ottanta abbondante o forse era lei che sembrava un affarino piccolo piccolo.
    
    Nessuno dei due disse niente.
    
    Fu lei che cominciò a gridare come lui iniziò a scoparsela. Quei venti centimetri entravano e uscivano quasi completamente da quel buco slargato in modo innaturale. Lei prese a frugarsi la clitoride con forza, senza smettere di gridare, seguendo il suo ritmo. Ormai erano tutti e due delle maschere di sudore e il piacere sessuale era salito alle stelle per entrambi. Probabilmente lei continuava a godere in continuazione con quel grosso affare che la sfondava di dietro.
    
    Durò tantissimo, cercando di trattenersi perché sapeva che più lo faceva durare, più era intenso l'orgasmo e, questa volta, voleva averne uno eccezionale.
    
    Infatti fu così. Quando la riempì, schizzando con grande abbondanza, raggiunse un piacere estremo che sottolineò, pure lui, con delle urla liberatorie che si unirono a quelle che ...
    ... lei continuava ad emettere in continuazione.
    
    Le uscì subito per il troppo piacere che quel buco stretto ed aderente continuava a procurargli dopo l'eiaculazione e, mentre la cappella si sfilò lei urlò più forte.
    
    Si lasciò cadere seduto a fianco del divano con Giulia che iniziò ad accarezzargli i capelli.
    
    Si riprese subito: “sei stato fantastico... Scopi da Dio... in culo mi hai fatto morire...” Ormai era di nuovo padrona della situazione e ostentava sicurezza e disinvoltura.
    
    Con la mano si spostò i lunghi capelli, impiastricciati dal sudore, dalla faccia: “forse sei il cazzo più grosso che mi ha scopata... Ma quanto duri? Non finivi mai di scoparmi... “ e, per sottolineare quanto le fosse piaciuto, gli stampò un bacio sul collo.
    
    Lui si girò per ricambiare ma ormai la ragazzina era di nuovo al comando e, adesso, voleva andarsene: “mi vesto... Adesso devo andare a casa... Da qui ci sono ancora una ventina di chilometri... mi dai un passaggio?”
    
    Certo che glielo avrebbe dato. Restò seduto per terra e la guardò pulirsi con un fazzolettino tra le cosce, poi chiese del bagno. Quando uscì lui era ancora seduto e la guardò vestirsi: dei minuscoli slip, i jeans che la fasciavano come se fossero dei collant e la maglietta altrettanto attillata dalla quale facevano bella mostra di se i capezzoli.
    
    - “Dai, vestiti che andiamo.”
    
    Si tirò su e pensò che era proprio piccola, soprattutto di statura. Con estrema malizia lei gli afferrò quel pisello penzolante e se lo infilò ...