1. Viaggio all’inferno – 07


    Data: 12/02/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Gay / Bisex Autore: Naughty_Bard, Fonte: RaccontiMilu

    Los Angeles (California) – Campus della University of California – Appartamento di Chris Donovan e Jesse Daniels – 14 ottobre 2011 – ore 7:30 a.m.
    
    Francis Connor aprì gli occhi al consueto ‘beep’ della sveglia. Mosse la mano per spegnerla, solo pochi centimetri, tanto era piccolo il pavimento del ripostiglio dove dormiva. Sbadigliò e il calzino sporco che aveva ciucciato tutta la notte gli cadde dalla bocca. Allungò il braccio ed accese la luce tirando una cordicella di spago. Si alzò a sedere. Intorno a lui c’era un sacco di biancheria sporca e diversi paia di scarpe da ginnastica piuttosto malconce. Nottata fortunata, pensò guardando la t-shirt maleodorante che gli aveva fatto da cuscino. Sorrise, portandosi al naso un paio di boxer veramente luridi. Inalò felice l’odore di uno dei suoi padroni. Era il suo piccolo segreto. Ogni venerdì doveva fare il bucato e la sera prima aveva la possibilità di portarsi la biancheria sporca di Chris e Jesse nel suo stanzino e godersela per tutta la notte. Era come vincere alla lotteria, ogni settimana. Non si saziava mai dell’odore dei loro corpi e finiva sempre per addormentarsi facendo le fusa, annusando contento. Si stropicciò via il sonno dagli occhi. Gran giornata lo aspettava! Raccolse i panni, mettendosi a ciucciare le macchie giallastre sul davanti dei boxer ed uscì piano dallo sgabuzzino. Come prevedibile i ragazzi dormivano ancora, ormai li conosceva a menadito, le loro abitudini, i loro comportamenti. Si era creata una ...
    ... bellissima ed appagante routine, in cui lui si sottometteva alla loro naturale arroganza, bellezza e mascolinità, soddisfacendo ogni loro capriccio, esaudendo ogni futile desiderio, eseguendo ogni spietato ordine e loro in cambio lo trattavano come il rifiuto umano che era, umiliandolo in ogni modo possibile e ridendo della sua patetica esistenza da inferiore. Nessun tipo di diritto umano, solo doveri: era questa la sua vita adesso, per lo meno all’interno del gruppo e Francis non aveva rimpianti fintanto che i quattro visi dei suoi avvenenti aguzzini gli passavano davanti agli occhi, gonfi di spocchiosa e prepotente ilarità. Ovviamente il minimo che potesse fare era pagarli per l’onore di essere usato e lui era più che felice, adesso che era diventato assistente universitario, di poter girare loro buona parte del suo stipendio ogni mese. Il solo fatto che tollerassero la sua presenza nelle loro vite era assolutamente impagabile agli occhi del giovane.
    
    Chiuse piano la porta dello sgabuzzino e andò in bagno per rimettere i vestiti nel cesto della biancheria sporca. Dopo un ultimo sospiro, aprì la bocca e lasciò cadere le mutande di Chris. Che peccato doverle lavare, pensò.
    
    Si rimise velocemente a quattro zampe. Ormai era così comoda quella posizione, gli sembrava di essere nato così. Entrò in camera di Jesse, i raggi del sole filtravano dalle tende, rendendo l’ambiente sufficientemente luminoso. L’odore del bel moretto gli riempì fiero i polmoni. Come ogni giovedì, anche la ...
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