1. Un mondo all’estremo


    Data: 05/02/2020, Categorie: Etero Lesbo Sensazioni Autore: Lestat_Arteus, Fonte: RaccontiMilu

    ... maschio vivo. Mentre l’uomo cominciava a respirare lentamente, ella prese una cartelletta e passò il dito tra i numeri fino a trovare il corrispondente. Questo si chiamava Arshes. Non aveva un cognome. Forse non era neppure il suo vero nome. Addotto alla criogenia nel maggio 2018, a ventuno anni. Quell’uomo, o poteva chiamarlo ragazzo, aveva ancora biologicamente ventuno anni, nonostante fossero ora nel 2037. Quasi vent’anni erano passati! Jenna non si era mai e poi mai posta la questione, ma si rese conto ora che trasportava una trentina di maschi che, nonostante le apparenze giovanissime, potevano tranquillamente essere suoi padri. Arshes ne aveva ventuno, appena due in meno di lei, ed era inutile mettersi a fare calcoli. Il suo corpo non era invecchiato, né la sua coscienza. Aveva a tutti gli effetti ventun anni.
    
    E’ molto bello, pensò Jenna. Ora che il ghiaccio si stava sciogliendo grazie alla temperatura esterna, poteva vedergli il viso in tutti i suoi lineamenti: molto fine e non troppo mascolino, a dire il vero. Arshes aveva capelli di media taglia, ora completamente bagnati, ma il colore giallo grano nelle sue fibre già risplendeva.
    
    Il suo corpo, non molto muscoloso, quelle mani affusolate, e là sotto, ancora a riposo, ciò che Jenna non aveva mai avuto occasione di vedere davvero, e potrà il lettore saperne il motivo un po’ più avanti.
    
    Jenna si sentiva confusa per l’eccitazione che la sola vista di quel fiore in sboccio dalle fattezze di uomo le stava ...
    ... donando. Dentro di sé sapeva che un uomo vero non era affatto come tutti i macchinari e i vibratori che l’equipaggio possedeva in dotazione per calmare i propri istinti. Doveva essere meglio. Perché respira. Perché &egrave vivo, e si emoziona. E allora il gioco si fa in due, i traguardi sono due! Jenna era sì un capitano di esperienza, la più saggia e preventivata donna dell’equipaggio, la più pacata, la più ferma e la più coraggiosa, ma in quel momento per lei nuovo (e forse rivoluzionario per chiunque, in quel tempo) aveva completamente perso la testa. Aveva conservato un briciolo di buonsenso che le permise di scrutare i dintorni semibui prima di passarsi le dita sotto la gonna di acrilico. Ora che si era bagnata, ed era pura emozione fatta goccioline, ora che con l’altra mano toccava il membro gelido di Arshes, curiosa come una bambina, ora sì che si sentiva realizzata. Il suo fiore irrorato di rugiada le inviava scariche elettriche al cervello come non le aveva mai sentite, e più il membro di Arshes si induriva naturalmente, più lei godeva. Da semplici carezze a una violenta masturbazione, non tanto per il timore di essere vista (il senso del pudore, tra quelle ragazze, era cambiato parecchio nel corso dei decenni) bensì per la pura professionalità gettata al vento! Chissà cosa avrebbe detto Iris se l’avesse vista a masturbarsi convulsamente, trattenendo i gemiti quando avrebbe voluto ululare, mentre malmenava il pene a un maschio che si stava risvegliando a causa di un ignoto ...
«1234...9»