1. Un mondo all’estremo


    Data: 05/02/2020, Categorie: Etero Lesbo Sensazioni Autore: Lestat_Arteus, Fonte: RaccontiMilu

    ... quando era riuscito a farfugliare ‘sto bene!’, e lei era scoppiata a ridere: ‘E’ la cosa più assurda che abbia mai visto. Un auto-risveglio!’.
    
    Già. Chissà cos’&egrave successo, pensava Arshes passandosi un unguento sui capelli. Era lieto però di ricordarsi tutto quanto perfettamente. Quando era in quel corridoio del bunker in coda con altri uomini, quasi tutti militari. Quando parlottava con loro nell’attesa di firmare il loro volontario sonno glaciale, della paga straordinaria che avrebbero ricevuto al risveglio. Allora nessuno di loro sapeva il motivo di quel bando segreto che cercava volontari per addurli alla Criogenia, ma era certamente meglio venir segregati nella massima sicurezza che andare a morire in guerra, specialmente per chi come lui non aveva niente da perdere. O meglio, chi come lui aveva già perduto tutto quanto. Era impaziente di conoscere la situazione. Aveva chiesto a quella ragazza con la divisa rossa se la guerra fosse terminata, ma lei sembrava avere molta fretta. Aveva detto soltanto: ‘Ora rilassati. Ti faremo qualche controllo medico e poi mangerai qualcosa. Quando sarai in forma parleremo’. Ricordò che usava un tono autoritario ma il suo timbro di voce era molto delicato. Arshes era così frastornato da non ricordarsi nemmeno il suo volto. Non il volto ma la sensazione di calore che l’aveva pervaso quando le sue mani l’avevano sollevato dalla cella. Arshes non aveva ancora forza nel corpo, e si lasciò guidare dalla sapiente donna che lo ...
    ... sosteneva. Si era lasciato avvolgere da una coperta, la stessa che giaceva lì accanto alla vasca, e aveva adagiato il suo viso nel seno del medico. Mentre si concesse un altro getto di acqua calda pensò al profumo del medico. Gli era rimasto impresso, e non sapeva perché. Era qualcosa di familiare, un’essenza di fragola, piuttosto forte in realtà, a non tutti sarebbe piaciuto. A volte certi odori rievocano passioni che non hanno volto né nome, e allora si arriva al bivio: tormentarsi per la vita fino a trovare una risposta, o lasciar perdere? Arshes non era un poeta, non era un ragazzo tormentato né amava rimuginare sull’incomprensibile. Non ci diede quindi molto peso, ma certo, questo se lo segnò a mente. Il medico portava un’essenza che a lui piaceva. E piaceva per un motivo ignoto, come un quadro può rapire lo spettatore senza apparente motivazione. Lo fa e basta. Perché il subconscio &egrave in grado di collegare i fili di emozione per la via più breve nelle grandi trame colorate dell’arcolaio della vita.
    
    A ogni modo fu contento di sentire il suo corpo prendere vigore. Aveva ancora dei dubbi. Certo capì che non avrebbe dovuto risvegliarsi in quel posto (non sapeva nemmeno dove fosse), e chissà cosa gli avrebbero fatto. Era lì, nudo, solo e disarmato. Solo il pensiero di essere stato trattato in quel dolce modo fino ad allora lo convinse di trovarsi in un posto amico. Ancora un rumore metallico, un fruscio robotico lo sospinse a voltarsi di scatto: la porta automatica si era ...
«1...345...9»