1. non si apre la porta agli sconosciuti


    Data: 20/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... davanti, non oppone la necessaria resistenza al coltello, allora lui si ferma un attimo ed apre i gancetti con le dita e poi riprende a tagliare.
    
    Scende, scende, ora è arrivato all’attaccatura del sedere e comincia a tagliarmi anche lo slip.
    
    Sento la lama che mi sfiora la parte interna delle natiche, poi si ferma di nuovo, tira leggermente indietro il coltello e, con un ultimo movimento veloce, finisce di aprire in due il mio vestito.
    
    Mi riprende per le spalle e mi fa girare di nuovo di 180 gradi, poi, le sue mani fanno scivolare via il mio vestito.
    
    Vedo le due metà del sottile abito verde, atterrare sul pavimento, vicine ai miei piedi e mi guardo.
    
    Sono completamente nuda, a parte le mutandine tagliate che mostrano quasi completamente il mio sesso.
    
    è proprio lì che ora si dirigono le sue grandi mani nere.
    
    Afferrano la stoffa e tirano verso l’esterno, un rumore leggero, sottile ed anche quest’ultimo brandello di indumento, quest’ultima barriera tra lui ed il mio corpo, scivola a terra.
    
    Ormai è chiaro, non mi ucciderà, almeno per ora.
    
    Mi prende per mano e mi costringe a muovermi da lì.
    
    Non posso non seguirlo, è forte, intuisco che se mi rifiutassi, mi trascinerebbe via di peso e farebbe comunque quello che vuole, anzi, magari potrebbe pure diventare violento.
    
    Attraversiamo il soggiorno, lui davanti, con la sua tuta blu, ed io dietro, nuda con indosso solo i sandali.
    
    Apre la porta della cucina, da un’occhiata dentro, poi la ...
    ... richiude.
    
    Attraversiamo il piccolo disimpegno, ora apre la porta della stanza da letto.
    
    Si volta verso di me e mi sorride soddisfatto, prima di trascinarmi dentro.
    
    Ma certo, vuole stare comodo, ha tutto il tempo a disposizione, non avrebbe motivo per farlo di corsa in piedi, appoggiandomi contro il muro.
    
    L’energia con cui praticamente mi lancia contro il letto, mi fa capire che contro la sua forza fisica non potrei nulla.
    
    Rimbalzo sul materasso a molle e rimango distesa di traverso, con la faccia affondata sul cuscino ed il corpo poggiato sulle lenzuola spiegazzate, rimaste così dalla mattina, perché ero uscita di fretta e mi ero ripromessa di sistemare il letto la sera, al mio ritorno.
    
    Ora le sue mani, che un attimo prima mi avevano mostrato tutta la sua forza, sembrano diventate dolci: sento le dita che mi sciolgono il cinturino dei sandali, poi il tonfo attutito dallo scendiletto, delle scarpe che cadono in terra, e infine lui che mi solleva i piedi, che erano rimasti a penzoloni e mi sistema meglio, facendo poggiare tutto il mio corpo sul materasso.
    
    Giro la testa a destra e cerco di capire le sue intenzioni guardando nello specchio del comò, che mi restituisce una buona visione della stanza alle mie spalle.
    
    Non c’è. Dove sarà andato?
    
    Ritorna dopo pochi secondi tenendo in mano un bottiglia d’olio che deve aver trovato in cucina.
    
    Ha iniziato a spogliarsi, non ha fretta, io sono lì, nuda e sdraiata sul letto e posso solo aspettare.
    
    Ha una torace ancora più ...
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