1. non si apre la porta agli sconosciuti


    Data: 20/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... possente di quello che mi aspettavo.
    
    Mi piacciono gli uomini così?
    
    Non ho mai apprezzato i tipi ‘palestrati’, ho sempre pensato che abbiano il cervello inversamente proporzionale ai muscoli, ma questo è diverso, la sua muscolatura non ha quell’aria innaturale, costruita artificialmente.
    
    Si è tolto anche la parte di sotto della tuta e, dentro i boxer rossi che indossa, intuisco che ci debba essere qualcosa di molto consistente.
    
    Mamma mia! Sto per essere ‘ sfondata da un affare enorme.
    
    Ha preso la bottiglia dell’olio e ne ha versato un po’ nel palmo di una mano, poi ha iniziato a strofinarselo.
    
    Il suo coso enorme ora è diventato lucido e si erge duro e dritto tra le sue cosce muscolose, oscillando leggermente mentre lui si dirige verso di me.
    
    Mi sono messa a gridare quando ho capito le sue intenzioni.
    
    Forse la vista del mio culetto bianco, rotondo e sporgente gli ha dato l’idea, o magari l’ha pensato da subito, ma quando lo sento allargarmi le chiappe e lasciarci colare sopra qualche goccia d’olio, realizzo quale sarà la mia sorte.
    
    Lui ha ignorato le mie grida e si è messo a massaggiarmi in mezzo per spargere bene l’olio.
    
    Io mi dibatto, o almeno cerco di farlo, ma lui è troppo pesante e troppo forte per me.
    
    Mi allarga le chiappe e mi infila dentro un dito unto d’olio, poi due.
    
    Fa male, non ho mai amato farmelo mettere di dietro, ma non credo di poter discutere con lui.
    
    Guardo di nuovo verso lo specchio, il mio culetto bianco ora è ...
    ... bello lucido perché, dopo aver finito di lubrificare dove necessario, si è pulito le mani sulle mie chiappe.
    
    Faccio un ultimo tentativo e, con il tono di voce più compassionevole possibile, gli sussurro: ‘Per favore, lì no.’
    
    Lui scoppia a ridere, una risata piena e potente.
    
    ‘Tranquilla, ti piacerà.’
    
    Non ha aggiunto altro, ho sentito solo il suo corpo che si spostava, facendo inclinare il materasso e poi mi ha penetrata.
    
    Ho gridato forte, fa male, accidenti se fa male.
    
    Lo ha tirato fuori, forse si è reso conto che è troppo grande e rischia di procurarmi dei danni.
    
    No, lo infila di nuovo e lo spinge più dentro.
    
    Io grido ancora e lui lo sfila di nuovo.
    
    Va avanti cosi per quattro o cinque volte ed ogni volta lo sento entrarmi più in profondità.
    
    Ho smesso di gridare, ho affondato la testa nel cuscino, mordendo la federa, mentre quel coso enorme, nero e lucido d’olio penetra dentro di me, sempre di più.
    
    Ora che mi ha allargato per bene non ha più motivo di tirarlo fuori, lo sento cambiare posizione per accomodarsi meglio e poi inizia a muoversi.
    
    Il letto oscilla sotto la sua spinta possente ed io posso solo augurarmi che finisca presto.
    
    Riapro gli occhi che avevo chiuso e cerco di guardare di nuovo nello specchio.
    
    Ho la vista appannata ma l’immagine dei nostri corpi, il mio sdraiato ed il suo praticamente inginocchiato dietro di me, è chiarissima anche attraverso il velo delle lacrime.
    
    Ha aumentato il ritmo ed il mio corpo, sdraiato sul ...
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