1. non si apre la porta agli sconosciuti


    Data: 20/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... di sangue uscire mentre il coltello lentamente scende, avvicinandosi al vestito.
    
    Preme un po’ di più e la stoffa si apre.
    
    Sono totalmente paralizzata, lui mi sta tagliando il vestito addosso, gli basterebbe una pressione un po’ più forte per affondare il coltello nel mio petto.
    
    La lama si è impigliata nel reggiseno, lui si ferma un attimo e poi tira deciso in basso.
    
    Il reggiseno si è aperto ed i seni, ormai liberi, si adagiano sul mio petto, coperti in parte dal vestito che si sta aprendo.
    
    La lama continua a scendere, tagliando la stoffa ed incidendomi la pelle del ventre.
    
    Sono terrorizzata, basterebbe uno scatto, un movimento di troppo, e sarei morta.
    
    Cerco di tenere il ventre indietro mentre la lama continua a scendere con la stessa inesorabile lentezza.
    
    Lungo la sottile linea rossa lasciata dalla lama sulla mia pelle, vedo scendere delle gocce di sangue. Le prime si fermano sulla pancia, ma poi ne arrivavo altre, più grandi che continuano.
    
    Emetto un piccolo grido quando la lama si impunta di nuovo.
    
    Questa volta l’ostacolo è il mio slip.
    
    Grido più forte, ho paura, non voglio che faccia scorrere la lama del coltello sul mio sesso.
    
    Lui mi fa di nuovo segno di tacere e tira in basso.
    
    Sento la stoffa che si apre, la punta della lama in mezzo ai miei peli pubici.
    
    Avevo chiuso gli occhi, ma ora li riapro e vedo le mutandine tagliate per metà, che lasciano spuntare fuori un bel ciuffo di peli neri e che iniziano ad arrossarsi per le ...
    ... gocce di sangue che continuano a scendere.
    
    Mi tiro indietro il più possibile, ho il sedere schiacciato contro il muro, mentre vedo la lama che continua a tagliare insieme vestito e mutandine.
    
    No! lì no! Ti prego non mi ferire lì!
    
    La lama mi sfiora le labbra della vagina poi è la conformazione del mio corpo che fa sì che si allontani.
    
    Nell’ultima parte della corsa il coltello si limita a tagliare il vestito.
    
    Mi guardo addosso: l’abito, completamente tagliato da sopra a sotto, lascia scoperta una fascia del mio corpo larga un palmo.
    
    Dall’apertura spunta un capezzolo ed i miei seni, piccoli ma ancora sodi, spiccano sul resto della pelle abbronzata.
    
    Il segno del coltello è sottile ma evidente e le gocce di sangue continuano a scendere fino ai peli pubici ed a quel che resta del mio slip tagliato.
    
    Sembra interessato al mio sesso, ora parzialmente esposto, perché le mutandine tagliate ne lasciano vedere buona parte, mi sembra quasi che il suo sguardo arrivi a toccarmi, poi si scuote e mi afferra per le spalle, costringendomi a girarmi.
    
    Ora sono con la faccia contro il muro e sento di nuovo la punta del coltello, questa volta dietro, proprio all’attaccatura del collo.
    
    Oddio! Ora mi taglia la gola.
    
    No, ma perché dovrebbe farlo.
    
    La lama, con la stesse leggera pressione, riprende il suo lavoro, scende lungo la mia schiena, proprio in corrispondenza della colonna vertebrale, incontra il vestito, e riprende a tagliare.
    
    Il reggiseno, non più tenuto sul ...
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