1. Compagno di classe


    Data: 09/01/2020, Categorie: Gay / Bisex Sensazioni Autore: bob58, Fonte: RaccontiMilu

    Circa 15 anni fa, cioè quando frequentavo la quinta liceo, mi recai a studiare a casa di un compagno di classe.
    
    Luigi, questo il suo nome, mi aveva invitato per fare la versione di latino insieme ed io avevo accettato prontamente. Nemmeno lontanamente avrei immaginato ci fosse stato un secondo fine. Non mi ero accorto di niente; certo, lui era un tipo timido e taciturno, ma non avrei mai pensato che avesse una cotta per me.
    
    Vi racconto come si sono svolti i fatti:
    
    Eravamo seduti al tavolo della cucina, uno di fianco all’altro, alle prese con la versione di latino. Stavamo provando a tradurre una frase più ostica delle altre quando, gesticolando per esprimere la mia opinione, feci cadere la penna in terra tra noi due. Mi chinai per raccoglierla e l’occhio mi cadde sul grosso rigonfiamento che tendeva i pantaloni della tuta di Luigi. Aveva una bella erezione!
    
    Mi fermai un attimo sorpreso, dopodiche raccattai la penna e ritornai in posizione.
    
    “Trovi eccitante il latino?”, gli chiesi scherzando.
    
    “Cosa?” ribattè Luigi arrossendo e distogliendo lo sguardo.
    
    A quel punto mi ero già pentito di aver aperto bocca, anche perchè mi era venuto il dubbio che l’erezione fosse dovuta alla mia presenza. Era tutto nuovo per me, non sapevo come comportarmi. Dopo un istante di imbarazzato silenzio, la curiosità prevalse sul resto.
    
    “Perchè hai il cazzo duro?”
    
    Se prima pensavo che fosse arrossito, dopo questa domanda diventò color porpora. Farfugliò qualcosa di ...
    ... incomprensibile e si portò le mani sul bacino per coprire l’erezione.
    
    “Ti prego, non dire niente a scuola!” disse con le lacrime agli occhi.
    
    Mi dispiacque vederlo ridotto in quello stato; con la mia battuta non avevo avuto certo intenzione di farlo scoppiare a piangere. Gli poggiai una mano sulla coscia e provai a rassicurarlo:
    
    “Tranquillo, non ne farò parola con nessuno. Resterà tra di noi!”
    
    Vidi la sua espressione cambiare repentinamente a più riprese. Dal terrore al sollievo, alla speranza fino ad arrivare all’eccitazione. Se il sollievo era dipeso dalle mie parole, la speranza e l’eccitazione risiedevano tutte nella mano poggiata su di lui. Io, che non avevo mai avuto nessuna esperienza gay e nemmeno nessuna voglia di provarla, in quel momento mi ritrovai assai incuriosito dall’intera situazione. Il cervello cercava di dirmi qualcosa, ma il corpo remava contro come testimoniava l’imbarzottimento del pisello e decisi di lasciarmi andare.
    
    Continuando a sussurrargli parole di conforto, cominciai lentamente a spostare la mano su lungo la coscia. Sotto la carezza, spalancò le gambe invitante, dicendomi implicitamente di proseguire ed io risalii su, sempre più su. Mi fermai quando arrivai a lambire con le dita il rigonfiamento delle palle; un attimo di esitazione e poi gliele presi in mano attraverso la tuta, tastandole con decisione ma allo stesso tempo in maniera delicata. Il cotone che si frapponeva tra di noi, non poteva celare la grossezza dei testicoli e la ...
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