1. Lady Lilith


    Data: 09/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: Charmel_Roses, Fonte: RaccontiMilu

    ... dei suoi occhi dallo sguardo fiero e altero che continuavano a sorridermi. Le sue dita mi solleticavano il palato, mentre l’altro piede affondava nel mio ventre, fiaccandomi il respiro ed io precipitai inesorabilmente nel baratro di quel piacere che mi aveva ridotto in schiavitù.
    
    Un ultimo affondo ed il suo piede mi schiacciò con forza, poi si accovacciò, sedendosi sul mio viso e sentii il tepore del fiore delle sue cosce posarsi sulle mie labbra e schiudere i petali, dissetandomi con il suo dolce nettare vischioso. La melodia dei gemiti di Lilith guidò le carezze della mia lingua, lasciandomi saggiare il sapore della sua eccitazione, finché non la sentii fremere e strusciarsi sul mio volto ungendolo con i propri umori, come in un rito sacro che premiò la mia devozione.
    
    ‘E’ tardi’ disse abbandonando il mio corpo vinto e inerme che sussultava invocando il suo ritorno, e si allontanò, tornando a sedersi sul divano.
    
    ‘Se non ricordo male, hai un appuntamento a cui non puoi mancare’ aggiunse, compiacendosi dei servigi della mia lingua, che prontamente era tornata a bagnarle i piedi leccandoli con insaziabile passione.
    
    ‘Non esiste nulla al modo che possa spingermi ad allontanarmi da te, se non il tuo volere’ risposi, e le abbracciai le caviglie, strofinando il viso sotto i suoi piedi per implorare le loro carezze.
    
    ‘Ehi, si sente bene?’ mi chiese la cameriera fissandomi con aria perplessa mentre agitava una mano davanti ai miei occhi.
    
    ‘Sì, benissimo’ le dissi, infastidito dalla sua invadenza.
    
    ‘Sembrava in trance. E’ da quasi un’ora che se ne sta imbambolato, con lo sguardo perso nel vuoto’.
    
    Diedi un’altra occhiata alla copia di ‘Lady Lilith’ di Dante Gabriel Rossetti. Sedeva in un angolo e si pettinava compiacendosi della propria bellezza, il suo sguardo era fiero e altero, a tratti pensoso e malinconico.
    
    ‘Posso avere un altro caffè?’ chiesi.
    
    ‘Certo, immagino che quello ormai sia imbevibile’.
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