1. Matrimonio per interesse


    Data: 21/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Lesbo Autore: emozioniforti2018, Fonte: RaccontiMilu

    ... donna ma non si tirò indietro. Ce la mise tutta e, quando sentì le cosce di Assunta stringerle la testa capì che era stata brava.
    
    Assunta ansimante la tirò a sé . ‘Brava! Sei stata veramente brava.’
    
    La fece girare sulla pancia e le cosparse le natiche di unguento poi la baciò sulla fronte e le disse.
    
    ‘Dormi qui con me. Ti va?’ Maddalena chiuse gli occhi e sprofondò in un sonno senza sogni.
    
    Le due donne ormai passavano molto tempo insieme, a fare acquisti in paese o sedute sotto il pergolato in giardino.
    
    Assunta le raccontò la sua vita di come, figlia di umili servi, era riuscita grazie alle sue arti a sposare un uomo ricco e potente come il marito.
    
    ‘Un po’ come te.’ aggiunse. ‘So bene che Filippo l’hai sposato per i suoi soldi. è l’unica cosa che ha che può attirare una donna.’ Scoppiarono a ridere. ‘Mio figlio è un idiota’ convenne Assunta. ‘L’unica cosa buona che ha fatto è stata sposare te. Certo con il mio permesso non si sarebbe mai azzardato altrimenti. Io ti ho capito subito sai. Ho capito che eri come me.’
    
    Maddalena capì che questa era un’investitura. Assunta le stava passando lo scettro di padrona. Certo non subito ma presto la padrona sarebbe stata lei. ‘Voglio insegnarti ad usare la frusta.’ Maddalena sentì una fitta allo stomaco ‘è importane. Non credere che sia facile’ Filippo è un imbranato. Marta è brava ma non mi va di farmi frustare da una serva.’
    
    Passarono giorni a provare su un cuscino. Assunta le spiegò che non era questione di ...
    ... forza, che il polso era importante. ‘Devi seguire il verso in diagonale’da una parte e dall’altra’più tecnica e meno forza non è una zappa.’
    
    Le insegnò che la frusta è uno strumento vivo, una prosecuzione del braccio che doveva imparare a sentire con la pancia quale ritmo dare alle frustate. ‘Ti devi sintonizzare sulla respirazione della tua vittima. Sei tu che la spingi ad accelerare le contrazioni in mezzo alle gambe.’
    
    Fu una vera scuola di vita. Assunta era una maestra esigente. Maddalena si prodigava con impegno. Parecchi cuscini furono fatti a pezzi finché un giorno Assunta esclamò. ‘Ci siamo! Credo proprio che ci siamo.’ Maddalena si sentì rimescolare dalla gioia.
    
    Quella sera dopo cena le due donne si diressero direttamente in camera di Assunta. Si spogliarono, Assunta si inginocchiò al lato del letto. ‘Forza ragazza sono sicura che farai un buon lavoro’
    
    Maddalena impugnò la frusta, guardò le natiche segnate della donna ai suoi piedi, vide fra cosce aperte la sua figa nera e il buchetto leggermente prominente e partì.
    
    Dimenticò tutto quello che le era stato insegnato si concentrò su stessa e sui gemiti di Assunta.
    
    Non sentiva nessuna fatica solo un’energia che partiva direttamente in mezzo alle sue gambe e arrivava al braccio.
    
    ‘Così!’ urlò Assunta ‘Dai ci sei” Rantolò fra gli spasmi del piacere.
    
    Maddelena si fermò. All’improvviso si sentì svuotata di ogni energia, il corpo pulsante e le gambe bagnate.
    
    Assunta la attirò sul letto e infilò la testa ...