1. Manuela e la sua amica universitaria


    Data: 13/12/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... attratto dalla novità.
    
    Me ne uscii con “Ok, per me va bene”
    
    Manuela replicò “Adesso voltati per favore. Voglio vestirmi”
    
    Mi volto verso Milù e vedo il riflesso di Manuela nel vetro della finestra.
    
    Ciò che avevo pensato e che tutti in facoltà pensavano sul suo corpo era realtà, anzi forse meglio.
    
    Inizia così la mia eccitazione.
    
    Noto Milù che guarda Manuela con uno sguardo malizioso ed anche me con uno sguardo di intesa invitandomi ad essere complice.
    
    Manuela effettivamente ha due gambe splendide, il pube poco peloso e segnato da un ciuffo di peli tagliati alla moicano, la forma del sedere è a dir poco stupendo senza imperfezioni, alto, sodo e carnoso. Quest’ultimo lo si intravvedeva dai vestiti indossati alle lezioni ma vederlo nudo era un’altra cosa.
    
    Riflessa dal vetro la vedo indossare le mutandine, il reggiseno e infine una maglia lunga che arriva sotto l’inguine bianca con scollo ampio.
    
    “Bene! Ora puoi voltarti” mi dice.
    
    E’ perfetta, non ho mai visto una ragazza così bella. Ero estasiato ed avevo difficoltà a parlare.
    
    “Dai! andiamo di là a mangiare qualcosa, stasera ho fame. Spero che ci sia qualcosa di buono” dice Milù.
    
    Non so chi preparasse i pasti in quella casa, ma sicuramente non provenivano dalla mensa universitaria dove la stragrande maggioranza degli studenti andava.
    
    Seguo le due ragazze in cucina dove la tavola era apparecchiata per tre. Non mi chiesi chi avesse apparecchiato la tavola; seppi poi che mentre guardavo Manuela ...
    ... vestirsi, Milù era andata a farlo.
    
    Mentre mangiavamo Manuela mi chiede da quanto tempo la osservavo
    
    Le rispondo che è dall’inizio delle lazioni e ciò era dovuto soprattutto al suo aspetto che era al di sopra di quello delle altre studentesse, che seppur carine, non erano belle quanto lei ed in più era eccitante il solo vederla. Chi invidiavamo era colui che aveva la Porsche e veniva a prenderla al termine delle lezioni.
    
    La risposta fu:
    
    Io non ce la faccio più con i bamboccioni che non fanno altro che invidiarti e spalarti addosso! Non sanno fare altro che un sacco di preamboli, toccati le tette, togli il reggiseno, tocca le gambe, entra nelle mutandine, entra nella figa, mi fai piacere, mi bagno, sto pensando a quanto mi farai godere e poi al più lui mi lecca, Magari godo se mi titilla il clito così vengo e poi l’imbecille me lo infila e non fa in tempo a massaggiarmi la figa mentre io mi allupo e, quando sto per venire di vagina, lui viene prima di me, poi si affloscia e prima che riprenda ci vogliono 15 – 20 o più minuti, e poi di nuovo a menarglielo e a succhiarglielo. E’ vero che di solito la seconda volta dura un po’ di più, ma sempre poco. Insomma è sempre una fatica mal pagata.
    
    Per non parlare di quando si sente arrapato e vuol chiavare ancora!
    
    Allora daccapo! Toccatine, pompino, dita dentro, cazzo sempre meno rigido con lui che quando viene la seconda terza o quarta volta fa una faccia come se facesse fatica!
    
    Ecco, così io mi stufo. Dopo un po’ ...
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