1. Wagon Lit


    Data: 06/12/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... due ragazzi mormorò qualcosa alla madre in tedesco, la quale rispose nella stessa lingua.
    
    Gli occhi di Noemi si riempirono di lacrime, ma in suo soccorso giunse la signora: “Lei vada, signor controllore. Ci mettiamo d’accordo noi, non si preoccupi”.
    
    L’uomo si limitò ad annuire, quindi voltò le spalle e chiuse la porta.
    
    “Non ci siamo ancora presentati, io sono Barbara – disse la donna porgendole la mano – Sono italiana, ma abito in Germania con la famiglia ormai da oltre venticinque anni. I miei figli capiscono poco l’italiano”.
    
    Noemi le porse la mano e si presentò a sua volta.
    
    “Dobbiamo essere pratici – disse la donna – Tu hai qualcuno che possa venire ad aiutarti in centro Italia? O alla tua destinazione?”.
    
    Noemi scosse la testa e tirò su col naso. “In centro Italia sicuramente nessuno. A destinazione il mio ragazzo, ma non siamo d’accordo che venga a prendermi e come posso avvisarlo?”.
    
    La donna estrasse un cellulare dalla borsa e glielo porse.
    
    La ragazza sorrise, ma scosse la testa: “Ci ho già pensato, però non conosco a memoria il telefonino del mio ragazzo, lo compongono sempre dal cellulare”.
    
    “Lo so, capita anche a me. Non c’è un telefono che tu conosca a memoria? I tuoi genitori?”.
    
    Noemi scosse di nuovo la testa. “I miei genitori sono rimasti in Puglia, altre persone a cui rivolgermi non me ne vengono in mente”.
    
    Si prese la faccia tra le mani e cominciò a singhiozzare.
    
    La tedesca le accarezzò il capo e le disse: “Non preoccuparti, ...
    ... una soluzione ce l’abbiamo”.
    
    Noemi smise di piangere e la guardò interrogativa.
    
    La donna selezionò la calcolatrice dal telefonino: “Facciamo dei conti. Di biglietto e multa devi trovare cento euro. Sei senza vestiti: abbiamo la stessa taglia e io posso darti una tuta e un paio di scarpe che ti vadano bene, ma non posso farlo gratis. E le posso dare per cinquanta, e l’affare lo fai sicuramente tu perchè è roba bella. Quindi siamo a centocinquanta. Poi, una volta scesa in stazione, un taxi ti porterà a casa, e credo che una ventina di euro siano necessari in tutto fanno centosettanta, siamo d’accordo?”.
    
    Noemi annuì, anche se non capiva in che maniera questi conti la stessero portando verso una soluzione.
    
    Anzi, paradossalmente, la quantificazione delle spese che doveva affrontare la gettò ancora più nel panico.
    
    “Io ho più di centosettanta euro nel portafoglio – disse Barbara – dobbiamo solo accordarci a che titolo io te li darò”.
    
    Noemi sorrise: “Non c’è nessun problema: lei mi dà le coordinate del suo conto corrente e io le faccio un bonifico già domani. Lei riavrà i soldi subito”.
    
    La tedesca sorrise scuotendo la testa: “Questa non è una soluzione. Io e te non ci conosciamo, sei carina e mi sei simpatica ma non ho nessuna garanzia che il bonifico lo farai e purtroppo non sei nella condizione di darmi nessun oggetto personale a pegno”.
    
    Uno dei ragazzi si rivolse ancora alla madre, che lo zittì con poche parole.
    
    “Io ho un accordo diverso da proporre – ...
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