1. Wagon Lit


    Data: 06/12/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    “Biglietti! Biglietti!”
    
    Noemi venne svegliata da queste parole, e il suo cervello impiegò qualche secondo a realizzare dove fosse e cosa stesse capitando, poi ricordò.
    
    La morte della zia Teresa, il viaggio verso la Puglia con i genitori per poter presenziare al funerale e la triste funzione e, ora, il viaggio di ritorno in vagone letto.
    
    Ricordava le titubanze di dover affrontare un viaggio così lungo senza Enrico, il suo fidanzato, e la fortuna che aveva avuto nell’assegnazione dei compagni di scompartimento.
    
    La sorte le aveva infatti riservato una mamma di circa quarant’anni accompagnata da due figli, probabilmente gemelli, in età adolescenziale.
    
    Gli occhi azzurri e i capelli biondi dei due ragazzi avevano tradito la loro origine teutonica anche prima che aprissero bocca, la mamma, invece era italiana, o almeno parlava la lingua.
    
    Si erano sistemati un paio di ore prima nelle quattro cuccette, e la signora, per non mettere in imbarazzo Noemi, aveva fatto sistemare i due ragazzi nei due letti più basso e aveva riservato per lei e la ragazza i letti al piano superiore.
    
    Questa sì era rivelata una fortuna, perché Noemi – nella fretta fare i bagagli appena saputa la notizia della zia è – aveva dimenticato di portare con sé una tuta o qualcosa che potesse fungere da pigiama, e così si era trovata costretta ad appoggiarsi sul materasso jeans e maglietta.
    
    Non sarebbe stato neppure un grosso problema, non fosse stato che quel vagone doveva essere privo di ...
    ... aria condizionata e dopo circa un’ora di viaggio la temperatura all’interno della cuccetta era salita sensibilmente.
    
    Aveva dato un’occhiata nell’oscurità, aveva realizzato come tutti gli altri stessero dormendo e così si era liberata dei pantaloni e della maglietta, riponendoli ordinatamente nella borsa che stava ai suoi piedi.
    
    Se anche qualcuno dei ragazzi si fosse svegliato, dalla sua posizione avrebbe difficilmente potuto vedere qualcosa; la mamma, da parte sua, non si sarebbe comunque scandalizzata dalla visione di una ragazza in biancheria intima.
    
    A scanso di equivoci e di imbarazzi, si era coperta con le sottili lenzuola in carta fornite dalle Ferrovie Italiane.
    
    “Biglietti, prego!”, domandò ancora il controllore, accendendo la luce.
    
    Noemi si mise a sedere e, facendo attenzione che le lenzuola non la scoprissero, si protese verso i piedi del letto per cercare la borsa.
    
    Non c’era più.
    
    “Ecco, questi sono i nostri”, stava dando dicendo la signora accanto a lei, allungando le rettangolini di cartone verso il controllore.
    
    L’uomo li convalidò con gesto esperto e si voltò verso la ragazza, in attesa del suo biglietto.
    
    “La mia borsa, non trovo più la mia borsa!”, disse Noemi, sistemandosi i capelli dietro alle orecchie con gesto che faceva quando era nervosa.
    
    “Dove l’hai lasciata?”, domandò la tedesca.
    
    “Era lì, in fondo al materasso! Quando ci siamo coricati ci ho messo i miei vestiti; c’era il portafoglio, il cellulare!”.
    
    I due ragazzi, che ...
«1234...22»