1. Il condominio - capitolo quarto


    Data: 04/12/2019, Categorie: Etero Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    CAPITOLO QUARTO
    
    Nei giorni che seguirono Dionigi poté godere di una relativa quiete. La settimana trascorse tranquilla e, altrettanto tranquillamente, iniziò la successiva. Ma era una tranquillità destinata a durare poco. Il martedì torno alla carica Daddo Gregori e, questa volta, non si limitò a citofonare ma scese in portineria. Spiegò a Dionigi che i giapponesi erano molto ma molto più importanti dei tedeschi ragion per cui era disposto a pagare a Dionigi un milione e mezzo.
    
    «Dovresti salire soltanto verso la mezzanotte e fermarti un paio d'ore al massimo. Andiamo, non dirmi di no».
    
    «Signor Gregori, io mi ci gioco il posto se la signora Brusati viene a saperlo», obiettò Dionigi. «Mi creda, piacerebbe anche a me renderle questo servigio altrimenti».
    
    «Dionigi, la signora non ne saprà mai niente, diamine! Il mio appartamento è insonorizzato, ci ho
    
    speso più di sessanta milioni. La signora non verrà mai a saperlo, come potrebbe? Andiamo, fa' il bravo, ti do due milioni, okay? E forse anche il signor Masaki ti sarà riconoscente. Sono suoi amici quelli che vengono domani sera».
    
    « Ma il signor Masaki non è il rappresentante della Honda? Che c'entra con le sue collezioni?», chiese Dionigi, stupito.
    
    «Lui personalmente, niente, ma i giapponesi di cui parlo sono suoi amici. Molto potenti, molto ricchi, molto influenti. Il signor Masaki desidera ingraziarseli. Allora, accetti?».
    
    «Per quando sarebbe?».
    
    «Per domani sera, domani a mezzanotte, per la ...
    ... precisione».
    
    «Devo rifletterci, signor Gregori, le darò una risposta più tardi».
    
    Il Daddo dovette accontentarsi e se ne risalì ma era chiaramente in ansia.
    
    Dionigi ci rifletté sopra per qualche ora. Il rischio che la signora Brusati scoprisse qualcosa era scarso ma esisteva. D'altronde due milioni gli avrebbero fatto comodo, aveva una gran voglia di comprarsi una libreria, non gli andava di lasciare i suoi libri nel baule. Stava per citofonare al Daddo quando dall'ascensore uscì, lindo come sempre, invariabilmente vestito di scuro, Fujko Masaki, l'uomo della Honda che abitava al primo piano. Masaki venne direttamente alla guardiola e Dionigi gli aprì.
    
    «Signor Dionigi, il signor Gregori ha parlato con te di un certo affare di domani sera, suppongo..».
    
    «Si, me ne ha parlato. Io.... »
    
    «Prima che tu mi dia una risposta io prego di ascoltare. Miei amici di Tokyo molto importanti, molto ricchi. Daddo ti dà due milioni, io aggiungo un milione, Sono per te tre milioni. Non male, vero ?»
    
    «Eh, no. Non male», ammise Dionigi.
    
    «Tu poco e piacevole lavoro», prosegui Masaki,
    
    «Poco faticoso, molto piacevole. Mio potente amico Tobashi, sua signora Liuko. Loro contano. Poi Kony, Haroko, Meito. Loro managers di Tobashi. Loro contano poco. Loro fanno quello che dice Tobashi e signora Liuko. Soltanto queste persone. Tu accetti?».
    
    «Ma... che dovrei fare, di preciso?», chiese Dionigi.
    
    «Soltanto quello che vorrebbe signora Liuko».
    
    «Quello che vorrà», lo corresse ...
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