1. Daniel


    Data: 04/12/2019, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: Tequila, Fonte: RaccontiMilu

    ... mio fratello e non ci faceva mai mancare nulla.
    
    -No, ce le ridà settimana prossima, ha detto che ne ha viste alcune, ma non ha ancora avuto il tempo di correggerle: le solite scuse degli insegnanti!- risposi con voce annoiata, facendola ridacchiare.
    
    -Uh, accidenti, si sta facendo tardi: ho il turno di pomeriggio- esclamò mia madre, lanciando un’occhiata all’orologio appeso sopra alla porta d’ingresso del nostro appartamento -In cucina c’&egrave il pranzo, ti ho preparato il mio speciale passato di verdure che tanto ti piace! Oh, e quando arriva tuo fratello digli di riportare gli attrezzi che ha chiesto in prestito al signor Mauro: stamattina &egrave venuto a cercarli, ma io non sapevo dov’erano e gli ho promesso che glieli avrei fatti riportare da lui stesso. Ricordati, eh!-
    
    -Va bene, mà!- le sorrisi io, mentre mi toglievo le scarpe.
    
    -Ok. Ciao piccola!- mi salutò con un bacio sulla guancia.
    
    -Ciao!- la salutai a mia volta, per poi dirigermi in cucina a servirmi da mangiare. Avevo una gran fame. Dopo mezz’ora avevo spazzolato ben due piatti di passato di verdure e sistemato la cucina. Decisi di recarmi in camera mia a riposarmi un po’, ero davvero piena.
    
    Mi sdraiai sul letto portando il tablet con me, e lo accesi. Mi sintonizzai sul mio sito di storie preferite, i racconti di Milu. Iniziai a leggere un racconto basato sull’incesto fra fratello e sorella. Inutile dire che le mie mutandine si stessero già inzuppando dei miei umori. Non potevo farci più nulla ...
    ... ormai, era più forte di me. Il protagonista della storia mi ricordava in tutto e per tutto Daniel, l’unica pecca erano gli occhi verdi. Il mio fratellone li aveva neri come la pece. Dio, iniziavo a sentire la mia amichetta palpitare. Non potevo lasciarla così. Posai il tablet sul comodino, mi alzai a chiudere la porta a chiave, e mi ributtai nuovamente sul letto.
    
    Iniziai piano ad accarezzare il mio corpo da sopra i vestiti, partendo dal collo, sopra i seni, sul ventre. Sbottonai la patta dei pantaloni cominciando a calarli dalle gambe: avevo un caldo assurdo. Rimasi con addosso delle semplici mutandine di cotone colorate, e la camicia che avevo deciso di indossare quella mattina per andare a scuola. La sbottonai completamente prima di passarmi nuovamente una mano sul petto, sentendo con una mano la pienezza del mio seno di taglia terza ancora coperto dal reggiseno.
    
    Non riuscivo a resistere. Posai la mano aperta su tutta la mia vagina, sentendo l’umidità del cotone sui polpastrelli e il calore che emanavo. Iniziai un lento massaggio così, attraverso le mutandine: mi piaceva immaginare che ci fosse una barriera impenetrabile, faceva aumentare il mio desiderio a dismisura. Liberai un seno dalla coppa iniziando a torturare il capezzolo, turgido ed irto verso l’alto. Iniziavo a sentire la gola arsa e il piacere aumentare mano a mano.
    
    Non mi bastava più quella semplice carezza, volevo sentirmi, volevo godere come mai prima d’ora. Tolsi le mutandine alla svelta, gettandole in ...
«1234...8»