1. L’Abisso del Piacere e della Paura


    Data: 16/11/2019, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: SimoH, Fonte: RaccontiMilu

    ... numero. Dopo due squilli mi rispose una voce maschile.
    
    ‘Pronto?’
    
    ‘Ciao Marco sono Sim, quello del pub di ieri sera.’
    
    ‘Ehi ciao! Come stai? Ma come hai il numero?’
    
    ‘Me lo ha dato Sara prima di rientrare.’
    
    ‘Benissimo. Mi fa piacere sentirti. Come mai chiami?’
    
    ‘Ecco’ ‘
    
    Effettivamente non sapevo perché stavo chiamando. Cosa potevo dirgli? Penso che la tua ragazza sia una gran porca perché ti ha fatto un pompino nella mia macchina? Forse sarebbe stato fuori luogo.
    
    ‘Volevo sapere se stasera facevate qualcosa, magari vi andava di uscire a prendere un’altra birra.’
    
    ‘Io non ho impegni. Aspetta che chiedo a Sara’
    
    Sentii che abbassava il telefono e che chiamava la ragazza. Cosa diavolo stavo facendo? Cosa mi aspettavo? Non ero mai stato tipo da situazioni avventurose. E adesso eccomi a qui, al telefono con un ragazzo che non conoscevo, per organizzare un’uscita con lui e la sua donna, soltanto perché mi ero eccitato terribilmente la notte prima. Ogni mio pensiero venne interrotto dal ritorno di Marco al telefono
    
    ‘Ehi Sim senti, pensavamo, perché non vieni a cena da noi? Facciamo una cenetta tranquilla tra noi e ci sdebitiamo del passaggio. Dai non dirci di no.’
    
    Si sentiva che non mentiva, che sarebbe stato davvero contento di avermi a casa sua per una cena. Chissà perché si fidavano così tanto di me.
    
    ‘Ci vediamo alle otto.’ dissi sorridente.
    
    Non sapevo bene che tipo di serata sarebbe stata, quindi persino vestirmi fu un problema. Optai, alla ...
    ... fine, per un paio di pantaloni non troppo formali, una camicia bordeaux e una giacca non troppo impegnativa, corredata da un paio di Clark, e mi precipitai a casa loro, svicolando nel traffico serale fino a parcheggiare proprio davanti al cancello. Presi la bottiglia di Montepulciano che gli avevo portato e, inspirando profondamente suonai al citofono. Il cancello si aprì in pochi secondi. Sembrava che mi stessero aspettando. Salii velocemente le quattro rampe di scale che mi dividevano dal portone della casa e bussai leggermente. Venne ad aprirmi Marco e sospirai di sollievo per aver azzeccato l’abbigliamento. Anche lui era in pantaloni e camicia. Mi fece accomodare, apprezzò il vino, mi disse che Sara ci aveva preparato un’ottima cena di carne. Io partecipavo distrattamente alla conversazione perché continuavo a chiedermi cosa diavolo ci facessi lì. Poi Sara entrò nella stanza e me lo ricordai. Portava un tubino rosso fuoco aderente che metteva in risalto le sue forme e si apriva sensuale su suo decolté, un trucco leggero e i capelli raccolti. Ai piedi un paio di tacchi altissimi, in tono col vestito. Mi accorsi, di nuovo, di volerla prepotentemente.
    
    La cena fu gradevole e abbondante, annaffiammo ogni portata con dell’ottimo vino, e mi ritrovai di nuovo con l’assurda sensazione di conoscere quei due ragazzi da sempre. Quando Sara portò in tavola il dolce io e Marco stavamo ridendo come due vecchi compagni di liceo. Sara si sedette a tavola e si unì alla conversazione, ma mi ...
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