1. L’Abisso del Piacere e della Paura


    Data: 16/11/2019, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: SimoH, Fonte: RaccontiMilu

    Conobbi Sara e Marco una sera in un irish pub. Ero andato lì per bere qualche birra in tranquillità davanti a una partita di basket quando vidi entrare Sara. Era bellissima, con quei suoi jeans aderentissimi a vita bassa e il top stile corsetto rosso e nero mentre faceva il suo ingresso su un paio di tacchi vertiginosi, ma indossati con una rara classe e naturalezza. Il mio primo pensiero fu che di donne così se ne trovano una ogni mille anni. Mi accorsi subito che la volevo.
    
    Lei era andata al bancone, scherzava con il proprietario del pub, un tipo grosso, coperto di tatuaggi dalla testa ai piedi che conoscevo fin dall’infanzia. Così mi avvicinai al bancone, lo chiamai e gli dissi:’Ehi, Cla, voglio offrire qualcosa alla donna più bella del locale.’ La guardai negli occhi, le porsi un menu e le chiesi di scegliere. Lei sembrava imbarazzata, pensai che forse era un buon segno.
    
    In quel momento alle sue spalle arrivò Marco. Era un ragazzone, bel fisico, bel viso. Esattamente il tipo che ti aspetti possa stare con quell’incanto di ragazza. Ci vide in quell’atteggiamento, io con il menu in mano mentre lo porgevo alla sua ragazza per chiederle di scegliere un drink. Pensai che avrei rimediato un occhio nero al 100%. Invece venne fuori che Marco era un ragazzo simpaticissimo, consapevole della bellezza della sua donna ma non per questo soffocante nei suoi confronti. Offrii da bere a tutti e due e passammo la serata a chiacchierare e raccontarci storie assurde fino a notte ...
    ... fonda. Quando uscimmo nel parcheggio del pub erano le 4 di notte e loro due erano a piedi.
    
    ‘Ma dai ragazzi, vi accompagno io volentieri. Ci conosciamo da poche ore ma &egrave come se fossimo amici da sempre!’
    
    ‘Dai va bene, però ti dispiace se ci mettiamo entrambi dietro? Sai, Sara ha bevuto parecchio e non vorrei facesse qualche danno irreparabile.’
    
    Risi, dicendo che andava bene. Mi diedero l’indirizzo e si infilarono sui sedili posteriori della mia Polo. Io avviai l’auto e partii. Per la prima parte del percorso parlammo tranquillamente, come se fossimo ancora nel locale. Dopo un po’ però i due ammutolirono. Ridacchiai tra me e me pensando che una coppia di sconosciuti si era addormentata nella mia macchina. Guardai nello specchietto, per assicurarmi che stessero comodi, ma quello che vidi mi lasciò di stucco. Non parlavano più per un motivo completamente diverso da quello che mi aspettavo. Nei pochi minuti che mi ci erano voluti a raggiungere il raccordo infatti, lui le aveva slacciato il corpetto e aveva cominciato a giocare con i suoi bei seni sodi, mordicchiandoli, leccandoli, baciandoli con passione, lei invece, gli aveva infilato una mano dentro ai pantaloni, e non ebbi difficoltà a immaginare cosa stesse facendo.
    
    Sara si accorse che stavo guardando, mi fece silenziosamente l’occhiolino, si leccò le labbra con fare lascivo e si portò l’indice della mano libera alla bocca, a farmi segno di stare in silenzio. Mi sorrise attraverso lo specchio. Poi con mano ferma ...
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