1. Sara e il professore - 4a parte


    Data: 06/11/2019, Categorie: Etero Autore: alessandro1987, Fonte: Annunci69

    ... dormi?»
    
    «Non ho sonno, e poi non voglio perdermi il viaggio! Tu che fai?», rispose lei.
    
    «Io dormo, credo, o almeno tra poco lo farò»
    
    «E allora... sogni d'oro ;)»
    
    «Grazie... E perché l'occhiolino?», scrisse lui, malizioso.
    
    «Per augurarti bei sogni...»
    
    «Posso sognare anche te?»
    
    «Ma certo, anzi, mi farebbe piacere...»
    
    «Ma sai, i miei sogni possono essere, come dire, un pochino... vivaci»
    
    «Sono quelli più divertenti... ;-) ciao prof!»
    
    L'uomo, già eccitato da quello scambio, avrebbe voluto continuare la conversazione in qualche modo, ma fu interrotto da Monica.
    
    «Con chi ti scrivi di bello?», disse lei.
    
    «E perché ti interessa? Non stavi dormendo?», rispose lui, bruscamente.
    
    «Ahah, ecco, così ho già capito tutto insomma!»
    
    «Ma cosa vuoi aver capito, sto sentendo un mio amico»
    
    «Dimmi, ma ti viene duro ogni volta che scrivi ad un amico? C'è qualcosa di te che non so?», esclamò lei, ridendo.
    
    In effetti, la situazione nei pantaloni era particolarmente evidente, il cazzo dell'uomo si era adagiato sulla coscia destra, a portata della donna.
    
    Il professore non disse nulla, era stato scoperto.
    
    «E comunque non farti strane idee, sei tu che devi soddisfare me stavolta, non viceversa», riprese a parlare Monica, a bassa voce.
    
    Continuò poi «E vedi di farlo bene, altrimenti potrei vendicarmi e fare qualcosa di cattivo»
    
    L'uomo rabbrividì, guardò la donna con la faccia scura in volto, come a chiedere spiegazioni, e lei parlò ancora, ...
    ... stavolta avvicinandosi al docente, così da evitare orecchie indiscrete.
    
    «Sono i rischi che corrono quelli a cui piace sborrare sul culo di ragazzine minorenni, magari non ti avevano informato prima...», disse ancora la donna, sapendo di averlo in pugno. E, finito di parlare, gli morse l'orecchio con forza.
    
    Un turbine di pensieri avvolgeva ora la testa del nostro professore «Sono fottuto, cazzo, questa puttana vuole raccontarlo a qualcuno, cosa faccio, cosa cazzo faccio»
    
    «Tranquillo prof, hai la soluzione a portata di mano, per così dire, domani sera farai la tua parte, stasera sono troppo stanca», e, nel dirlo, prese la mano dell'uomo e se la appoggio sul seno.
    
    L'uomo riprese fiato, approfittò per dare una grossa palpata a quelle tette, più per rabbia che per desiderio.
    
    «Vedo che sei un tipo violento, quando vuoi, bravo», sussurrò Monica, lasciandolo proseguire.
    
    «Non hai ancora visto nulla, se ti piace la violenza, porca troia, vedrai, l'avrai» pensava l'uomo, allentando la presa.
    
    Il resto del viaggio proseguì tranquillo, soprattutto perché la professoressa si riaddormentò poco dopo e dormì per quasi tutto il tempo, mentre Sara era troppo occupata ad alzare il volume medio del chiacchiericcio nell'autobus per poter rispondere ad eventuali messaggi.
    
    La gestione dell'arrivo e del trasbordo di tutte le valigie andò avanti in modo quasi ordinato, forse perché tutti erano stravolti. Dopo aver cenato, i più si diressero alle loro stanze, gli adulti a dormire e i ...
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