1. Proteggimi


    Data: 05/11/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... sentieri che i suoi genitori avevano avuto appena il tempo di mostrarle, il suo sguardo diventava più profondo quando rifletteva per illuminarsi poi in un sorriso. Helene aveva un suo luogo speciale, dove nuotava e che aveva deciso di dividere con lui un giorno che la cisterna si era rotta. Si era tuffata da una roccia invitandolo con un gesto della mano, si era spogliato spensieratamente mentre lei lo aspettava galleggiando come una ninfea nel mezzo del laghetto, con la pelle e i capelli dorati dal sole ormai liberi del fango in cui si nascondeva, prima di capire che cosa quegli sconosciuti volessero da lei. Adesso scoprire la sua pelle uguale alla propria, aveva modificato trasformando la fiducia in un riconoscimento istintivo. Era quasi ora di cena, ma anche in quel pomeriggio ambrato si erano attardati al lago, dato che Helene era come una ninfa inconsapevole che scompariva ridendo sotto la cascata appena lui s’avvicinava, orgogliosa di non avere rivali nel nuoto. Come un cucciolo di delfino gli guizzava accanto per gioco e Manfred continuava a ripetersi, che a dispetto della sua bellezza e della sua mente agile era una bambina sotto molti aspetti e quando glielo permise le nuotò accanto:
    
    ‘Volevi mostrarmi qualcosa?’.
    
    ‘Sì, la mia grotta’.
    
    Gli nuotò sotto verso un passaggio tra le rocce, poi quando riemersero nella luce cristallina Manfred si guardò intorno e comprese perché quella grotta era la sua casa, la sua memoria, colma com’era di oggetti:
    
    ‘I tuoi ...
    ... genitori vivevano qui?’.
    
    ‘Sì, nuotavano qui, mamma e papà insieme’.
    
    Gli mostrò due fotografie sbiadite senza poter aggiungere altro, Manfred tese una mano per confortarla e lei vi poggiò la guancia, poiché lui poteva sentire il calore umido delle lacrime sul palmo e un’ondata improvvisa di tenerezza s’unì agli altri sentimenti che lei gl’ispirava. Più per un naturale istinto d’abbandono che per un gesto di seduzione la sentì premere contro di lui, cercando d’ignorare la sensazione di calore improvviso che gl’invadeva le membra. Helene strofinò il naso sul suo collo e lo guardò negli occhi, perché gli ricordava i gesti d’affetto che aveva studiato nella tribù, dal momento che stava cercando di comunicargli qualcosa nel solo modo che conoscesse. Il suo profumo, qualche fiore che lei usava con la radice di saponaria, gli saliva rapidamente alle narici rendendogli confusi i pensieri. Manfred cercò di ritrovare l’autocontrollo con la disciplina che la scienza gli aveva inculcato, ma lei notò un rivolo d’acqua sul suo stomaco e si mise a inseguirlo con la punta d’un dito bagnato:
    
    ‘Helene’ – udì una voce strozzata, che non gli pareva neppure di riconoscere.
    
    ‘Manfred?’ – lei lo fissava interrogativamente, in maniera innocente e piuttosto sorpresa.
    
    Mise a fuoco la sua bocca morbida e senza rendersene conto si trovò a premerla con la propria, Manfred sentiva le sue labbra muoversi piano e il suo corpo diventare più caldo. Non gli sfuggiva, aspettava curiosa e tenera. Lui si ...
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