1. Violagode, capitolo 14: la rassicurazione


    Data: 05/11/2019, Categorie: Etero Autore: bettatroietta, Fonte: Annunci69

    ... forte.” Annuisco, lui continua: “C’è invece il problema dei parenti e amici, lì sei da sola. Sei sposata?” “Divorziata.” “Figli?” “Due, quasi maggiorenni.” “Maschi o femmine?” “Maschi entrambi.”
    
    “Loro guarderanno sicuramente il porno online, potrebbero riconoscerti. Dovrai essere completamente sincera con loro. Non sarà facile, è la parte più complessa di questo tuo eventuale cambiamento di vita. Perderai alcuni amici o amiche, ma se non rispettano la tua scelta vuol dire che non sono veramente tuoi amici o amiche.”
    
    Abbasso lo sguardo.
    
    “E poi la cosa più importante…” Mi solleva la testa con un dito e mi guarda dritto negli occhi. “Sono sincero, non offenderti. Non hai più vent’anni. Sei una donna matura, ma con un fisico da sballo, due occhi che bruciano di passione peccaminosa e un volto che fa venire voglia di sborrarci sopra, ma quanto durerà? Se vuoi provare questa esperienza, se vuoi fare la pornostar, devi farlo ora. E si vede, si sente quanto tu lo voglia fare. Perché in fondo in fondo sei una piccola grande ninfomane che vuole godere più che può dalla vita. Se vuoi lasciarti andare lo devi fare adesso o non lo farai mai più. E nella vita il rimorso di aver fatto scelte sbagliate non è nulla al confronto del rimpianto di non averla vissuta appieno. Godi. Godi più che puoi. Fallo ora.”
    
    Mi viene quasi una lacrimuccia, mi sento trasparente di fronte a quest’uomo autoritario e così forte e bello.
    
    Annuisco.
    
    “Pensaci.”
    
    “Sei così saggio…” Rispondo quasi ...
    ... balbettando.
    
    Quando torno in ufficio sono stanchissima, provata, con la testa piena di pensieri. In molti mi chiedono se sto bene, io rispondo rassicurandoli, dicendo che semplicemente è stata una durissima e lunghissima riunione.
    
    Finalmente è ora di tornare a casa, è uno splendido tardo pomeriggio/sera estivo, decido di prendere il tram e di stare all’aperto. Alla fermata di cambio per andare a casa non c’è nessuno, solo dall’altra parte dei binari un paio di ragazzi in canottiera e pantaloncini, con una palla da basket. Ridono, scherzano. Che bella età. Anche io dovrei godere al massimo di quello che la vita mi offre.
    
    Accavallo le gambe, la gonna del tailleur è stretta e la sollevo un po’. Sono agitata, cambio gamba. I ragazzi si sono azzittiti e mi guardano fissi dall’altra parte dei binari. Improvvisamente mi ricordo: sono senza mutande!
    
    Allargo le gambe e faccio di tutto per mostrare loro la mia figa. Uno da un pugno sulla spalla all’altro indicandomi con un cenno del mento. Allungo una mano, sollevo meglio la gonna e mi massaggio il clitoride con indice e medio. Loro estraggono il telefonino e cominciano a farmi delle foto. La scena peccaminosa viene interrotta dall’arrivo del tram, riabbasso la gonna al volo e salgo.
    
    Il tram è semivuoto, mi siedo.
    
    Sono così fiera di essere guardata da ragazzi così giovani, sono così consapevole dell’aura di sensualità che mi circonda. Prendo il telefono e con le dita ancora umide dei miei umori mando il messaggio: “Ci ...