1. Violagode, capitolo 14: la rassicurazione


    Data: 05/11/2019, Categorie: Etero Autore: bettatroietta, Fonte: Annunci69

    ... Ho ancora il culo provato dalle sessioni di sesso estremo e di gruppo. Cosa faccio?
    
    “Non farti pregare. Vieni qui e comincia a succhiarmelo, anzi, voglio cominciare con una spagnola con le tue bellissime tette.”
    
    Guardo la porta.
    
    “Non preoccuparti, nessuno entra.”
    
    Sospiro, guardo dentro me stessa e vedo il mio diavoletto personale che dice: dai, fatti inculare, sei una puttana ninfomane. Prendo i soldi e li metto nella borsetta. “La sua puttana è pronta, padrone.”
    
    “Così ti voglio.”
    
    Tolgo la giacca del tailleur, slaccio la camicetta, la tolgo, via anche il reggiseno. Lui si è già calato i pantaloni e si è seduto sul divano.
    
    Comincio in ginocchio un lento pompino, appena vedo che è duro (e non ci vuole molto), comincio la spagnola. Allungo la lingua per dare qualche colpo al glande mentre con il seno lo masturbo lentamente. Lui ha la testa all’indietro e non dice nulla. Continuo così, alternando bocca e tette su quel bel cazzo. Dopo un paio di minuti sento di avere l’interno coscia bagnato. Ma perché sono così schiava del cazzo? Accelero il ritmo del pompino, il cazzo è di marmo ormai.
    
    “Basta puttana, girati che ti inculo.”
    
    “Così, senza lubrificante?”
    
    “Sputa sul cazzo, so che il tuo culo è sfondato, non serve lubrificante.”
    
    Sputo sul suo cazzo, sollevo la gonna e sfilo le mutandine fradicie. Lui mi fa mettere a pecorina sul divano, mi appoggia la punta del pene sul culo e con un colpo secco mi impala.
    
    Trattengo il gemito di dolore, solo ...
    ... momentaneo, poi comincio ad accompagnare i suoi movimenti.
    
    “Viola, hai un culo aperto che è una meraviglia, ti hanno inculato i miei dipendenti questa mattina?”
    
    “No…” rispondo cercando di non ansimare. “Ma questo weekend ne ho abusato. Anche ieri sera.”
    
    “Che troia, quanti cazzi hai preso.”
    
    “Ieri tre.”
    
    Lui comincia a fottermi con violenza.
    
    “Sei una puttana. Una lurida troia rottainculo. Tre cazzi, eh? Te lo sfondo io questo culo di merda. Ti spingo il cazzo fino in gola.”
    
    Si muove sempre più veloce, il mio culo ben allenato sembra quasi lubrificarsi da solo, comincio a godere quando d’improvviso lo sento mugolare. Un colpo in profondità. Un altro colpo. Poi si ferma e sento lo sperma schizzare nel culo. Si ritrae.
    
    “Puliscimi il cazzo, troia.”
    
    Si risiede e io mi metto in ginocchio fra le sue gambe, pulendo con la lingua il poco sperma che ha sul cazzo e sulle palle. Raccolgo le mutandine da terra e le uso per pulirmi invece quello che sta colando dal mio ano usurato.
    
    “Sei una vera professionista…” Commenta lui con fare benevolo, riallacciandosi i pantaloni e rimettendo la camicia dentro.
    
    Io mi rivesto e mi rassetto, ho in mano le mutande sporche dei miei umori e del suo sperma.
    
    “Per quelle ti do un sacchetto, aspetta.”
    
    Mi riaccompagna alla porta, quando siamo lì io mi fermo e mi giro verso di lui: “Posso farti una domanda?”
    
    “Certo.”
    
    “È più un consiglio, è una cosa un po’ lunga, sicura che posso?”
    
    Lui guarda l’orologio, poi apre la ...