1. Il Principe


    Data: 03/11/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Lucido De Lirio, Fonte: EroticiRacconti

    ... accettò, pur di incontrarla, di concederle di dominarlo, di farsi suo schiavo per le notti che lei veniva a trascorrere con lui in albergo? Non si diede molta pena a cercare una risposta a queste domande, la sottomissione era il prezzo per poterla vedere e accettava di pagarlo perché non poteva farne a meno.
    
    Come tutte le altre volte, più si avvicinava l’incontro, più si agitava ansioso. Si spogliò, si fece la doccia, lesse un po’, ricontrollò sul portatile alcuni documenti per la riunione dell’indomani, navigò un po’ in internet ed infine scese a cenare: la consueta cenetta leggera e subito risalì in camera con l’ansia che ormai lo pervadeva tutto.
    
    Carla non si fece attendere a lungo, come al solito partì senza convenevoli e preliminari vari, subito al sodo: lo fece spogliare e stendere sul letto, gli disse di mettere mani e piedi dietro la schiena e glieli legò strettamente. Era esperta di legature, sembrava che non avesse mai fatto altro e lui si chiese se davvero Carla non praticasse da anni quest’attività a sua insaputa. Per finire gli bendò strettamente gli occhi.
    
    Solo che, dopo averlo incaprettato, lo guardò e scosse il capo con una smorfia di disprezzo.
    
    - Mi dispiace, ma stasera ho l’impressione che tu non sia affatto ben disposto. Ti vedo nervoso ed agitato, faresti soltanto casino ed io non ho per niente voglia di sprecare una nottata ad innervosirmi con te. Meglio che vada via.
    
    Riprese le sue cose e si avviò verso la porta; prima di uscire ...
    ... disse:
    
    - Provvederò a farti liberare domani mattina.
    
    Che scherzo del cavolo! Che bastarda! Lo lasciava legato per tutta la notte e poi…l’indomani da chi lo avrebbe fatto liberare? Chi lo avrebbe trovato in quelle condizioni? Che umiliazione, che vergogna; cosa avrebbe potuto raccontare?
    
    Perché di questo era certo: Carla aveva detto che avrebbe provveduto a farlo liberare, non che sarebbe tornata a liberarlo. Le sue parole erano inequivocabili. E lei non aveva mai minacciato a vuoto.
    
    Fu la notte più angosciosa che gli avesse mai fatto trascorrere: al confronto le sedute che aveva subito nei mesi scorsi, pur umilianti e dolorose, gli sembravano piacevoli, dato che poi al mattino finivano salvando la sua rispettabilità agli occhi degli altri. La sottomissione rimaneva un segreto tra lui e Carla, stavolta invece, con una cattiveria mai dimostrata prima, stava rendendo pubblica la sua condizione.
    
    Bendato com’era non si rendeva neanche conto del trascorrere del tempo, dormire ovviamente non era stato per niente possibile, a slegarsi non ci provò nemmeno, sapeva bene che ne avrebbe ottenuto solo profonde abrasioni a polsi e caviglie. Ad ogni rumore trasaliva temendo l’apertura della porta, finché udì veramente il rumore giusto e capì che stavolta era la sua porta che stavano aprendo.
    
    - Oh mio Dio!
    
    Udì da una voce femminile e poi sentì dei passi avvicinarsi e qualcuno gli calò finalmente la benda. Pochi attimi per riabituarsi alla luce e vide la cameriera che aveva ...
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