1. Il Principe


    Data: 03/11/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Lucido De Lirio, Fonte: EroticiRacconti

    - Bentornato Signor Principe! È un vero onore poterla nuovamente ospitare.
    
    Disse la receptionist con esagerato sussiego e poi chinando il capo sin quasi a poggiare il naso sul banco.
    
    Amedeo sorrise: era cliente dell’albergo da abbastanza per accettare che si scherzasse sul suo cognome. Anzi, ricordò di essere stato proprio lui a cominciare, la prima volta in cui vi aveva soggiornato. Ricordò che la donna, sempre lei (non altissima e poco appariscente, trucco talmente discreto e ben fatto da sembrare inesistente, capelli neri corti senza che ce ne fosse uno fuori posto, età indefinibile tra i venticinque ed i quarantacinque, ma comunque bella: una donna di gran classe) la prima volta che le presentò i documenti rimase leggermente interdetta, non sapendo se permettersi o no una battuta. Fu lui a rompere il ghiaccio scherzando per primo:
    
    - In un albergo che porta il mio nome è ovvio che mi aspetto un trattamento di alto riguardo.
    
    L’albergo si chiamava infatti “Principe Amedeo”, proprio come lui. Da allora, in occasione di ogni suo soggiorno era stato accolto con qualche scenetta scherzosa.
    
    Rialzando la testa e riacquistando un tono più confidenziale, gli porse la chiave:
    
    - Ecco a lei, la solita camera. Buon soggiorno.
    
    - Grazie Manuela, buonasera a lei.
    
    In camera, il suo primo pensiero, prima ancora di spogliarsi o disfare la valigia o fare una doccia, fu inviare un SMS, il solito laconico ma irrinunciabile SMS che inviava ogni volta che tornava a ...
    ... Verona:
    
    “sono qui “.
    
    La risposta non tardò, altrettanto laconica:
    
    “aspettami dopo cena”
    
    Non riusciva più a farne a meno: appena tornava nella città dove era nato e cresciuto – che cosa curiosa tornarci per lavoro e dormire in albergo – era preso dall’ansia e non vedeva l’ora di incontrarla. Magari nei mesi in cui stava a Torino riusciva anche a non pensarci, ma appena metteva piede in riva all’Adige fremeva al solo pensiero di ciò che lo aspettava e che desiderava.
    
    Carla era la sua ex moglie, o per la precisione sua moglie, visto che, anche se da circa due anni ormai viveva lontano da lei, ufficialmente non erano né separati né divorziati. Il motivo ufficiale del distacco era stato il suo trasferimento a dirigere la sede di Torino dell’azienda per cui lavorava, e questo era anche il motivo ufficiale dei suoi viaggi a Verona ogni due o tre mesi.
    
    In realtà le cose stavano diversamente. Fidanzamento e primi tre anni di matrimonio con Carla erano stati quanto di più usuale accade in una coppia: si amavano, andavano d’accordo, condividevano molti gusti: una coppia davvero affiatata.
    
    Poi un giorno lei gli presentò Giulio
    
    - Il mio fidanzato.
    
    - Ma come sarebbe……. Fidanzato? Ma tu sei sposata! Io sono tuo marito!
    
    - Appunto! Tu sei mio marito, ma io ho bisogno di avere anche un fidanzato.
    
    La cosa gli sembrava tanto assurda quanto drammatica.
    
    - Vuol dire che vuoi divorziare?
    
    Le chiese spaesato.
    
    - Oh, no. Non ne ho la minima intenzione. Come marito vai ...
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