1. 116 – Mamma Rossana sempre più putt….


    Data: 03/11/2019, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... un braccio attorno al collo dell’altro. Vedevo culi e cazzi ballonzolare qua e là, la voce mi si strozzò in gola e per qualche attimo rimasi inebetita a guardarli. Qualcuno di loro mi vide e rimanendo girati di sedere, mi dissero che si sarebbero rivestiti subito. Le mie gambe si mossero tremanti all’interno della camera, mi avvicinai ai miei figli e gli dissi che era ora di smetterla. Quando mi risposero, mi arrivò una alitata tremenda di alcool, li guardai negli occhi e compresi che erano completamente brilli.
    
    Lo capii pure dal fatto che mi abbracciarono e nel farlo mi palparono insistentemente il culo.
    
    Silvano chiese ai suoi amici se volevano favorire. Tutti risero come matti. Valentino mi teneva stretta a lui e mi sollevava il vestito scoprendomi le chiappe. Delle mani, non so a chi appartenessero, mi sfilarono il piccolo perizoma e altre si intrufolarono fra le mie cosce, non ebbi la forza di strattonarli e liberarmi di loro. Probabilmente, anzi direi sicuramente che non ne avevo proprio l’intenzione e così mi abbandonai a loro. Mi rammentai in quel momento del video che avevo visto su internet nel pomeriggio, una decina di maschi e una sola femmina troia. Per me non fu proprio la stessa cosa, i virgulti giovinastri volevano fottermi, scoparmi, chiavarmi, sbattermi vigorosamente. Fu Valentino che parlando come un ubriaco mi fece mettere a pecorina, si piazzò dietro e me lo ficco nella figa senza alcun problema. La sua grossa nerchia mi sprofondò dentro con estrema ...
    ... facilità e io sentii ancora le meravigliose sensazioni della prima volta. Un ragazzino biondo carino con i capelli pettinati a caschetto si inginocchiò davanti a me e mi porse il suo bel pisello teso come una corda di violino, la cappella non troppo grande, vellutata come la superficie di una pesca, la toccai e poi strinsi il fusto constatandone la durezza, la pelle era bianchissima, percorsa da fiumiciattoli bluastri gonfi che parevano scoppiare. Era un vero gioiello e io lo accolsi molto volentieri nella mia bocca, lo succhiai un po’ e quindi lo ingoiai fino alla radice, ebbi solo il tempo di salire e scendere un paio di volte e lui silenziosamente mi eiaculò in bocca. Mentre Vale mi sbatteva in figa un altro cazzo si presentò davanti alla mia bocca, era circonciso e piuttosto largo, un bel cappellone paonazzo e due grosse palle pelose, lo accarezzai e lo leccai un po’, quindi stringendogliele palle me lo ficcai in bocca. Lo spompinai a lungo fin quando lui si tirò indietro e da esperto scopatore scivolò sotto di me fino a portare il cazzo vicino alla fonte della vita. Vale, comprese le intenzioni dell’amico e gli lasciò libera la figa, io sentii armeggiare un po’ e poi la cappella di mio figlio mi penetrò nel culo mentre il giovanotto me lo ficcò nella vagina. Non tardò che un altro si posizionasse per farselo succhiare e così io mi prestai ad accoglierlo nel mio cavo orale e a farlo sborrare direttamente in gola. Compresi che anche mio figlio stava per venirmi dentro, dai ...