1. 116 – Mamma Rossana sempre più putt….


    Data: 03/11/2019, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... mamma si alzò in piedi e con il pisello ballonzolante se ne andò in bagno sbattendo la porta. Ora l’inquadratura fissava l’immagine di lei che a sua volta decise di alzarsi, si sedette sul letto e notai due belle poppe sodissime con dei capezzoli molto sporgenti. La giovane si alzò e potei ammirare la sua bellezza statuaria, il suo pelo pubico scuro e folto che gli ricopriva abbondantemente l’inguine celando alla vita la sua certamente deliziosa intimità.
    
    Compresi che la troiaggine stava nuovamente prendendo possesso del mio corpo. Non mi toccai neppure ma già sapevo che la mia fighetta si stava generosamente allagando. Un urlo forte mi svegliò dal coma e mi ripresi immediatamente, mi precipitai in camera e vidi che i giovano stavano semplicemente giocando alle carte. Li pregai di non urlare e loro educatamente si scusarono. Mentre uscivo ebbi la netta impressione di aver visto uno di loro a torso nudo. Pensai che fosse un flash della mia mente irrimediabilmente malata di sesso a farmi vedere cose che non esistevano e così lasciai perdere e mi risedetti in poltrona. Continuai a guardare le scene del film e mi accorsi di seguirlo distrattamente con un orecchio attento a ciò che stava succedendo nella camera dei miei figli.
    
    Un altro urlo e un applauso scrosciante mi fece alzare per andare a dirgliene quattro, cavoli era l’una di notte!!! Aprii ancora una volta l’uscio e vidi un paio di ragazzi completamente nudi che ballavano sul tavolo. I due si coprirono immediatamente ...
    ... il pube senza però riuscire a bloccare l’immagine che ormai aveva impressionato la mia retina. Chiesi loro che ci facessero nudi in piedi sul tavolo e mi risposero che era un gioco, una specie di strip poker, chi vince decide le penitenze e così” .
    
    Uscii ancora dalla loro camera e fui accompagnata da fragorose risate. Perché speravo che il gioco andasse avanti e che loro gridassero ancora per concedermi il piacere di entrare ancora in quella stanza per cogliere nuovamente i loro corpi nudi, magari di cinque o sei di loro o meglio ancora di tutti.
    
    Questa volta mi sedetti sul divano e mi distesi, con le orecchie tese a captare i loro movimenti tastai fra le mie cosce e ci trovai ciò che già sapevo di trovarci. Le mutandine erano bagnate fradice e la mia figa allagata che quasi mi risucchiava il dito fra le sue lubrificate pieghe. Che bei corpi, uno spettacolo quei due ragazzi che saltavano nudi sul letto con i loro ammennicoli che si muovevano assieme a loro.
    
    Tolsi la mano dalla mia cocente intimità e spensi la tv. Andai in cucina e presi dal frigo la bottiglia dell’acqua gasata e me ne versai un bicchiere, quasi a voler calmare l’arsura che aveva invaso in modo incontrollabile il mio corpo. Mi sedetti al tavolo e tirai fuori da un cassetto un mazzo di carte, mi misi a fare un solitario, almeno con le carte non davo scandalo. Un urlo collettivo mi svegliò dal torpore che mi stava prendendo e così mi affacciai alla loro porta. In cerchio, tutti nudi, giravano ognuno con ...